domenica, 17 Novembre, 2024
Esteri

Putin “non sa cosa fare” con la guerra in Ucraina

Il Washington Post ha riferito che le tensioni e le frustrazioni stanno aumentando all’interno del Cremlino:  gli addetti ai lavori che affermano che apparentemente Putin “non sappia cosa fare”.

Diverse fonti hanno detto al giornale di ritenere che Putin non abbia un piano su come continuare l’invasione o su come portarla a termine.

Un miliardario russo, nel segreto dell’anonimato, ha riferito al quotidiano di Washington, che è in contatto con funzionari di alto rango, aggiungendo: “C’è un’enorme frustrazione tra le persone intorno a lui. Chiaramente non sa cosa fare”. Queste notizie troverebbero riscontro anche nei resoconti pervenuti sabato 31 dicembre attraverso altri canali che suggeriscono che Putin sia apparentemente riluttante ad apparire in pubblico, arrivando persino a registrare il suo discorso annuale sullo stato della nazione.

Le persone con cui ha parlato il Washington Post hanno affermato che la mancanza di un discorso all’Assemblea è il segno evidente che stia annaspando. In particolare, il miliardario ha detto: “Nel discorso dovrebbe esserci un piano, ma non c’è un piano. Penso che semplicemente non sappia cosa dire”.

Ha aggiunto che Putin è sempre più isolato: “Comunque non gli piace parlare con la gente. Ha una stretta cerchia di collaboratori che lo affiancano, che ora è diventata ancora più ristretta”.

Sabato, mentre Mosca ha lanciato una nuova raffica di attacchi contro l’Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha pronunciato un discorso preregistrato insolitamente aggressivo, che è stato trasmesso mentre i russi in Estremo Oriente hanno iniziato i festeggiamenti per il nuovo anno.

Il messaggio di fine anno di Putin è stato notevolmente diverso dagli anni precedenti, un riflesso del nuovo percorso che il paese ha intrapreso da quando la Russia ha invaso l’Ucraina lo scorso febbraio.

Nel discorso, trasmesso a mezzanotte dalla televisione di stato russa in linea con gli undici diversi fusi orari del Paese, Putin ha affermato che la Russia sta combattendo in Ucraina per proteggere la sua “patria” e ha definito il 2022 “un anno di decisioni difficili e necessarie” e “eventi fatidici” che avevano gettato le fondamenta del futuro e dell’indipendenza della Russia.

Tatyana Stanovaya, del Carnegie Endowment for International Peace, ha affermato che molti membri della cosiddetta élite russa stanno iniziando a perdere fiducia nella leadership del Cremlino. Questo perché Putin è apparentemente “incapace di dare risposte alle istanze del momento. I membri dell’’élite non sanno cosa credere ed hanno paura di cosa li attenda domani. In larga misura, c’è la sensazione che non ci sia via d’uscita, che la situazione sia irreparabile, nella consapevolezza che dipendono totalmente da una singola persona [Putin]”.

Funzionari russi, le cui identità non vengono rivelate per paura di possibili ripercussioni, hanno detto: “Come può [Putin] dirci che tutto sta andando secondo i piani, quando siamo già nel decimo mese di guerra, e ci aveva detto che ci sarebbero voluti solo pochi giorni?”.

Anche le esternazioni di Putin rendono chiaro lo stato di totale incertezza in cui la situazione è al momento.  Un giorno sembra sollecitare l’Occidente e l’Ucraina a negoziare, salvo essere poi contraddetto dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, il giorno seguente cambia completamente la narrazione, dichiarando che l’Occidente vorrebbe la distruzione della Russia e, per questo, rappresenta il nemico giurato da sconfiggere ad ogni costo. Poi ancora, viene detto che Putin sia disposto a parlare, ma solo “alle sue condizioni” e questo rende remota ogni possibilità di negoziato.

Anche se nel corso dell’ultima settimana del 2022 Putin ha riunito i leader delle ex Repubbliche sovietiche per un vertice informale a San Pietroburgo, è evidente che in tutta la regione l’autorità del Cremlino si stia indebolendo.

Putin ha parlato anche con il Presidente cinese Xi Jinping in videoconferenza venerdì mattina nel tentativo di mostrare i legami dei due Paesi. Sebbene Xi si sia detto pronto a migliorare la cooperazione strategica, ha riconosciuto la “situazione internazionale complicata e piuttosto controversa”. A settembre aveva, inoltre, manifestato le sue “preoccupazioni” per la guerra.

Anche il Papa, che all’inizio della guerra sembrava aver cura di accogliere le opinioni del Cremlino, a dicembre ha paragonato la guerra in Ucraina al genocidio nazista degli ebrei.

Nonostante il fallimento dello sforzo bellico pianificato, però Putin mantiene una stretta presa sul potere con molti di coloro che lo circondano che continuano a dargli il pieno sostegno. Molti temono che, se dovesse crollare la sua presidenza, potrebbe cadere in disgrazia assieme a lui.

È però chiaro che la scarsa leadership militare, il morale basso e lo scarso addestramento influenzano negativamente il ritmo dell’invasione.

Ecco perché la frustrazione sta cominciando a crescere e molti analisti si dicono convinti che Putin non sappia cosa fare con questa invasione che non è andata secondo i piani.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Allo Stato 62 miliardi da accise su tabacchi, alcol e giochi

Francesco Gentile

Il partenariato Nato-Ucraina è sempre più solido

Renato Caputo

“Diritto all’odio” o dovere di combatterlo?

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.