ROMA (ITALPRESS) – Sei ori, un argento e nove bronzi: è la contabilità in termini di medaglie dell'ottima stagione internazionale del taekwondo azzurro, sempre protagonista in giro per il mondo e guidato da un direttore tecnico, Claudio Nolano, giovane e ambizioso come i suoi pupilli. "E' stata una stagione grandiosa, interminabile – spiega all'Italpress il ct romano, classe 1975, due bronzi mondiali e uno europeo nel suo palmares di atleta – E' ovvio che, come si dice, l'appetito vien mangiando: più fagocitiamo risultati, più abbiamo il piacere di essere presenti su ogni parterre mondiale. Dell'Aquila e Alessio chiuderanno primi nel ranking delle loro rispettive categorie: in due su quattro terminiamo il 2022 in testa. Da qualche anno a questa parte, l'anno successivo è sempre migliore di quello precedente. Voglio vedere dove arriveremo…". Vito Dell'Aquila, campione olimpico e mondiale, e Simone Alessio, oro europeo, rappresentano i punti di riferimento di un movimento ricco di talenti per l'immediato futuro. "Sì, Vito e Simone sono le nostre punte di diamante – assicura Nolano – Mi è piaciuto vedere Alessio crescere dopo l'impasse alle Olimpiadi, aveva tutte le caratteristiche per poter essere l'atleta rivelazione di Tokyo. Di Vito avevamo certezze, di Simone le avevo io, ero convinto potesse fare bene. Non è stato così ma nessun rammarico, fa parte sempre di un percorso normalissimo, anche se agli occhi degli altri può sembrare incomprensibile. Sono più che convinto che entrambi hanno ancora tantissimo da darci, come ha dimostrato l'anno di Simone con tanti ori e medaglie vinte. Vito poi è anche un campione del mondo, non c'è altro da dire. E avere due campioni così in squadra contribuisce a far crescere tutto il movimento: sto vedendo molte giovani atlete, su cui spicca Giada Al Halwani, che stanno facendo passi in avanti per raggiungere i maschietti". Proprio per questo, l'Italia del taekwondo andrà alle prossime Olimpiadi francesi con più di una freccia al suo arco: "Parigi2024 è un obiettivo per la nazionale italiana. Ripresentarci con Dell'Aquila oro a Tokyo e con Alessio rappresenta uno stimolo e ci carica di senso di responsabilità. Confidiamo nei nostri campioni, sperando di poter aggiungere nel gruppo anche le ragazze". Nolano è stato voluto fortemente dal presidente Fita Angelo Cito dopo alcuni tecnici coreani. Una scelta coraggiosa che si è rivelata vincente. "Parlo e mastico taekwondo, senza peccare di presunzione, da quando sono nato. Prima in famiglia e da atleta, poi da tecnico in palestra e di gruppi sportivi come le Fiamme Oro, passando in seguito da direttore tecnico della nazionale giovanile a quella maggiore. Questa mia competenza, acquisita sul campo, è stata implementata da tanti anni di studio, anche sperimentale, con un occhio diverso da quello del tecnico di arti marziali, che si porta dietro reminescenze, alle volte giuste ma altre sbagliate, su cui nascono vizi di interpretazione dell'aspetto tecnico-tattico del combattimento. Il nostro è uno sport in evoluzione, non si può affrontare come qualche anno fa: mi ha premiato, nella interpretazione del mio lavoro, la volontà di conoscere le regole per poi infrangerle. E l'approccio umano, personale ed empatico verso ragazzi meravigliosi, con cui si lavora quotidianamente con fiducia, serenità e in maniera professionale, anche se siamo tutti giovanissimi. Me compreso – termina Nolano – visto che sono solo quattro anni che dirigo la Nazionale e l'esperienza da acquisire è ancora tanta". – foto ufficio stampa Fita – (ITALPRESS). mc/gm/red 08-Dic-22 15:11