martedì, 17 Dicembre, 2024
Economia

Pos. Confesercenti: Utili alle imprese, ma margini sotto lo zero i problemi sono i costi delle commissioni

“Il problema della moneta elettronica non sono le sanzioni, il problema sono le commissioni”. Lo sottolinea, illustrando esempi con cifre e indicazioni, la Confesercenti con una nota che fa chiarezza sulle posizioni delle piccole imprese e micro attività economiche. “Che la questione delle sanzioni sul Pos sia diventata l’argomento più da attenzionare della manovra di bilancio ci pare veramente paradossale”, commenta la Confederazione.

Guadagni anche sotto lo zero

La Confesercenti passa così agli esempi. “Un tabaccaio che rinnova un bollo auto da 50 euro ha un margine di guadagno di 1 euro. Se il pagamento del bollo – o di qualunque altro bollettino – viene effettuato
con carta di credito, di fatto le commissioni azzerano o quasi il guadagno”, puntualizza la Confederazione, “Un rifornimento di benzina di 50 euro, pagato con alcune carte di credito, porta addirittura al di sotto dello zero il margine del benzinaio”.

No a costi su mini transazioni

“Si ritiene”, osserva la Confesercenti, “che la soluzione per combattere l’evasione fiscale sia rendere obbligatoria l’accettazione dei pagamenti elettronici”. “Bene. Noi siamo d’accordo. Non ci va di fare passare
intere categorie per ‘furbetti’. Si azzerino però i costi di tutte le mini-transazioni con Pos e carte di credito fino a 50 euro e se si vuole, a questo punto, si mantengano pure le sanzioni”, propone la Confederazione.

Pos utili anche alle imprese

“Da sempre pensiamo che una maggiore diffusione ed utilizzo delle carte di credito e debito sia opportuna ed utile”, sottolinea la Confesercenti, “Anche perché pure gestire il contante è un onere: non sono costi immediatamente visibili ma ci sono, dal rischio rapine alla necessità di assicurazioni e sistemi di sicurezza, il problema delle banconote false”.
Proprio per questo, i Pos sono stati adottati dalle imprese, ricorda la Confederazione, anche senza sanzioni: “nel 2021 ce n’erano 3,9 milioni, oltre il doppio del numero del 2015. E anche le transazioni in moneta elettronica sono letteralmente esplose negli ultimi due anni, complice la pandemia: nel 2021 sono state circa 3,8 miliardi, il 52% in più del 2019”.

Costi record per gli esercenti

E il totale del transato ha toccato i 183,6 miliardi di euro, il 35% in più. Anche il 2022 è partito con l’acceleratore: nei primi sei mesi le sole carte di debito hanno totalizzato oltre 98 miliardi di euro in 2,1 miliardi di operazioni, il 20% in più dello stesso periodo del 2021. “Un boom che però”, puntualizza la Confesercenti, “ha dei costi notevoli per gli esercenti: circa 772 milioni di euro l’anno, fra commissioni e
acquisto/comodato del dispositivo”.

Via i costi su piccoli pagamenti

“Da sempre chiediamo, in particolare per alcune categorie, l’azzeramento delle commissioni sui piccoli pagamenti”, prosegue la Confesercenti che propone di modernizzare la rete, di dotare tutti di Pos e a lettura veloce contactless. “Anche per quanto ci riguarda”, rivela la Confederazione, “riteniamo giusto che chi vuole pagare con la carta di credito lo possa fare.

Ma fino a che non si saranno compensazioni con i costi delle commissioni, non si può chiedere di accettare i pagamenti via POS e rimetterci. Specialmente sui servizi utili per i cittadini – come i pagamenti dei bollettini, delle multe ed altro – che con la riduzione di bancomat e uffici postali sul territorio (ne sono scomparsi circa 8.700 dal 2015) si sono trasferiti presso negozi, edicole e tabaccai. Ma”, calcola la Confesercenti, “con 10 bollettini da 100 euro al giorno pagati con alcune carte, il commerciante ci rimette dieci euro”. “Rimane
poi il tema della percentualizzazione delle commissioni, direttamente proporzionali all’importo pagato, che almeno dovrebbe favorire l’azzeramento dei costi per i pagamenti minimi. Questo”, conclude la Confederazione, “darebbe davvero una mano alla diffusione della moneta elettronica”.

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