“Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi, non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. “È la frase del nostro Presidente del Consiglio uscente, che traggo da una più ampia dichiarazione all’indomani della decisione tedesca di stanziare un fondo per il “soccorso energetico” (la definizione è mia), ignorando ovviamente le (omonime) decisioni che, colpevolmente, la Ue ancora non riesce ancora ad adottare.
Aderendo ovviamente all’appello del Presidente, non possiamo non rilevare che esso è lo stesso dell’altra Presidente (del Consiglio) in pectore Giorgia Meloni, e di altri nostri politici, di destra e di sinistra, ad evitare il collasso del nostro sistema industriale e commerciale nei prossimi giorni.
Sì, perché chi ha senso dello Stato, come Mario Draghi, tuona anche contro gli alleati, e li redarguisce se non rispettano gli impegni. Al contrario, giorni fa degli esponenti tedeschi, in compagnia di altri europei, manifestavano timori sulla tenuta democratica all’indomani di libere elezioni che avevano visto vincere “forze neofasciste” – a dire dei commentatori non richiesti – nel nostro Paese.
Dopo essermi spaventato, da cittadino e servitore dello Stato, con varie collaborazioni (esterne e gratuite) in diversi Governi italiani, sono andato a riguardarmi le loro composizioni, ed i Parlamenti che li elessero.
Francamente non vi ho ritrovato né fascisti né comunisti, per fortuna. Li abbiamo sconfitti, noi italiani, nella storia, con la nostra perseveranza e cultura democratica.
La tenuta sociale del nostro Paese è forse a rischio per la scarsa lungimiranza di politiche energetiche ed economiche che tanti Governi hanno mostrato di avere in passato, dosando equamente le responsabilità fra destra, sinistra, centro, cristiani e non, liberali e conservatori. Ma giammai fascisti e comunisti, nazisti e leninisti.
Forse i colleghi ed i personaggi della cultura musicale e cinematografica italiana che si sono – avventatamente e pericolosamente – pronunciati in questi giorni (si è parlato, abusivamente, anche di “resistenza”) dovrebbero continuare a scrivere bellissime canzoni e saggi, lasciando alla politica e a noi tecnici il compito di assistere, per mezzo di consigli e opinioni mai estremiste e interessate, i Ministri e Sottosegretari, i Parlamentari che i cittadini eleggono senza (per fortuna) metodi da referendum putiniani.
Un po’ di tranquillità, e di buon senso, aspettando alla prova il nuovo Governo nazionale. E ricordando che qualsiasi istituzione dello Stato è tutelata dalla Costituzione ma, di più, dal nostro rispetto. La sovranità appartiene al popolo, e da noi ancora, per fortuna, questo brocardo costituzionale non è stato messo in discussione.
*Consigliere per gli Affari Delegati del Sottosegretario alla Difesa