VENEZIA. “Quando è salito il drappo scoprendo l’immagine del Beato Giovanni Paolo I è stato un momento di grande commozione: il sorriso di Papa Luciani è riapparso dalla loggia di San Pietro, donando la stessa emozione del suo breve pontificato. Ma per i veneti ha ricordato anche l’immagine mai dimenticata dell’umile prete agordino, del vescovo di Vittorio Veneto e del Patriarca di Venezia”.
Queste le prime parole del Presidente della Regione del Veneto a conclusione della cerimonia religiosa a San Pietro in Vaticano, durante la quale Papa Francesco ha proclamato la beatificazione del pontefice veneto, bellunese di Canale d’Agordo e salito al vertice delle diocesi vittoriese e veneziana prima di essere eletto successore di Pietro alla morte di Paolo VI nel 1978.
Il Governatore ha presenziato insieme ai numerosissimi pellegrini giunti da tutto il Veneto e in particolare dalle diocesi che hanno visto all’opera il nuovo beato e insieme ai vescovi e diversi amministratori locali.
“Si è sentito vivo l’affetto dei veneti per un figlio della loro terra – aggiunge il Presidente – ed è stato molto significativo vivere il momento in cui veniva affidato alla gloria degli altari tra quel popolo a cui Luciani è rimasto sempre legato, anche nei trentatré giorni che da Papa è stato fisicamente lontano dal Veneto ma non certamente con il cuore, come ricordano ancora gli anziani sacerdoti e altri personaggi che con lui erano in contatto. Oggi possiamo dire di avere avuto la conferma che la nostra gente ha ricambiato questo sentimento e, dopo oltre quarant’anni, non lo ha dimenticato”.
“Ricordo ancora – conclude il Governatore – quando ero ragazzino, nel 1978, e i nostri paesi festeggiarono l’elezione a Papa di un volto conosciuto, quasi familiare per essere stato negli anni precedenti il vescovo della diocesi; nessuno avrebbe immaginato la breve durata del suo papato. Oggi, insieme a tutti i veneti, ho rivissuto il clima di festa di quei giorni sentendo ancora più forte l’orgoglio, come presidente della Regione, di aver assistito alla beatificazione di un Papa a cui la nostra terra deve molto come modello di una vita interamente dedicata alla comunità fino a livelli universali ma anche come testimone della nostra storia e dei nostri valori”.