mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Attualità

Più gas dall’Africa. Mix energetico ecologico in Italia

Decisori politici di Italia, Usa, Grecia, Egitto, Cipro ed esponenti del Forum del gas del Mediterraneo orientale (Emgf) si sono incontrati per il terzo giorno al Salone Gastech 2022 a Milano per imbastire nuove collaborazioni economiche in grado di alleviare le tensioni geopolitiche in atto e salvaguardare i consumatori dalla volatilità dei prezzi di gas e petrolio, sempre con un occhio puntato sull’agenda net-zero. Dopo il gas naturale sarà l’idrogeno il protagonista delle politiche energetiche e ci si interroga se l’innovazione nei processi stia supportando la decarbonizzazione in settori difficili come l’industria pesante e su dove concentrare gli sforzi per sfruttare appieno le sue potenzialità. “Attualmente la situazione relativa all’idrogeno è come un puzzle – ha spiegato Daniel Muthmann, Chairman European Hydrogen Backbone (EHB)  a Gastech – cui ogni giorno vengono aggiunti nuovi tasselli. Il quadro generale risulta gradualmente più chiaro e questo dà sempre più fiducia, fondamentale per accrescere il potenziale dell’idrogeno”.

A breve pronto il nuovo gasdotto Nigeria-Algeria

Secondo la vicepresidente del Salone Sarah Howell da questo “evento veramente globale, in grado di fornire soluzioni ai problemi che stiamo affrontando oggi” è emersa l’accresciuta importanza dell’Asia, “che giocherà un ruolo essenziale per la stabilità energetica”, tanto che la 51° edizione della manifestazione si terrà a Singapore. Nel frattempo, sono i Paesi africani a candidarsi come soluzione alla ricerca di fonti di approvvigionamento di gas alternative alla Russia. Il ministro del Petrolio della Nigeria, Timipre Sylva, ha annunciato che la realizzazione del nuovo gasdotto Akk, che collega il suo Paese all’Algeria per esportare il gas direttamente in Europa, avverrà in tempi brevi.  Non dà una “data precisa”, ma fa sapere che “l’Algeria ha completato la propria rete, noi la nostra per 614 Km, ora dobbiamo collegarle”.

Rispetto alle soluzioni più eco-compatibili Timipre Sylva si è detto consapevole che “l’idrogeno è un’opportunità per la Nigeria, ma la più grande opportunità per noi è consegnare il gas direttamente all’Europa”. “Per il gas – ha aggiunto Timipre – abbiamo riserve per 206 mila di miliardi di piedi cubi (5.833,3 miliardi di metri cubi, ndr), ma oggi siamo a 8 miliardi (0,22 mld metri cubi) di produzione. Abbiamo ampi margini di crescita anche attraverso l’esplorazione. Stimiamo di triplicare le riserve da 206 a 600 mila miliardi di piedi cubi (16.990 miliardi di metri cubi)”.

Il Cairo, un importante centro regionale gas naturale emergente

La Nigeria sarà, dunque, in grado di inviarci più gas naturale liquefatto entro il prossimo inverno, superati i problemi di sicurezza che stanno ritardando le consegne di maggiori forniture, ma anche l’Egitto è sicuro che il ruolo del Cairo diventerà centrale per ricevere, trasportare ed esportare forniture di gas naturale dal Mediterraneo orientale alla UE. Ricordando il protocollo d’intesa firmato tra Egitto, Israele e Unione europea per cooperare nel trasporto di gas nel Mediterraneo orientale verso il vecchio Continente, il ministro egiziano del Petrolio, Tarek el Molla, ha dichiarato che “la disponibilità di risorse e delle infrastrutture per l’esportazione del gas ha già consentito al Paese di beneficiare dell’aumento globale delle esportazioni di gas naturale liquefatto per compensare l’aumento dei prezzi del petrolio”.

 L’India punta a un mix energetico più ecologico entro il 2030

Secondo, però, il ministro gahanese Matthew Opoku Prempe “l’Africa potrà svolgere un ruolo nella comunità internazionale per la transizione energetica” se verranno fatti maggiori investimenti per “mettere il gas a disposizione della popolazione, renderlo accessibile e disponibile”. Gastech, infatti, è stata anche l’occasione per delineare un processo di “transizione equa per i Paesi in via di Sviluppo”, come India, Ghana, Kenya, Senegal, Zimbabwe, Repubblica del Kirghizistan e del Gibuti. Secondo il ministro indiano Hardeep Singh Puri, “l’energia è essenzialmente disponibilità, sicurezza e convenienza”. “Il nostro consumo di energia – ha detto – è un terzo della media mondiale, ma lo eguaglierà e poi lo supererà. Vogliamo farlo nel modo più ecologico possibile”, ha concluso, sottolineando che “il gas è un combustibile ponte e per questo lo stiamo portando dal 6% al 15% nel nostro mix energetico nel 2030”. Una buona notizia considerando che l’India è uno dei Paesi più inquinanti al mondo insieme alla Cina.

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