È Zelenski ad aprire la kermess che riunisce il gotha della economia, finanza e politica internazionale per discutere di sfide globali del futuro. E quale sfida maggiore del problema dell’approvvigionamento energetico? Infatti, è da qui che parte l’intervento del leader ucraino che si dice pronto ad aiutare a stabilizzare i consumi energetici dei Paesi vicini ed europei per ridurre la pressione russa sull’Europa. “Anche ora, nonostante la difficoltà – ha spiegato Zelenski in video collegamento – possiamo esportare in Italia energia pari all’8% del vostro fabbisogno. Inoltre, l’Ucraina può diventare un ‘green energy hub’ per l’Europa e sostituire le energie sporche della Russia. Abbiamo un grande potenziale per sviluppare le energie rinnovabili e l’idrogeno verde”.
Evitare incidente nucleare è la priorità assoluta
Per questo è fondamentale proteggere la centrale di Zaporizhzhia ed evitare un disastro nucleare. Deve poter continuare a operare in maniera sicura e rimanere collegata alla rete elettrica ucraina. Con i bombardamenti, invece, i russi “hanno indebolito la nostra capacità di aiutare l’Europa nel settore energetico” e creato i presupposti di un terribile incidente che travolgerebbe l’intero continente, ha ricordato il presidente ucraino. La centrale è stata più volte colpita nelle prime notti di marzo e, poi, occupata dai militari di Putin. “Siamo stati a un passo dalla catastrofe, solo grazie agli ingegneri ucraini l’incidente è stato evitato. Se non fosse stato per loro, sarebbe stato peggiore di Cernobyl”. Kiev chiede, dunque, una pronta risposta internazionale prima che accada l’irreparabile e di aumentare la pressione sulla Russia per disinnescare il ricatto nucleare dell’occupazione della centrale di Zaporizhzhia. ”Non possiamo aspettare il disastro per prendere delle decisioni”, ha sottolineato Zelenski. Anche seguire la missione dell’Aiea è difficile per via della propaganda russa che domina l’informazione e il controllo che Putin esercita sulla stampa indipendente.
Aiutare l’Ucraina significa concorrere anche alla sicurezza alimentare globale
Per convincere i suoi interlocutori sulla necessità di un intervento di emergenza per porre immediatamente fine al conflitto in atto, il presidente ucraino mette sul piatto della bilancia altri tre temi fondamentali per gli equilibri mondiali: sicurezza alimentare, flussi migratori e aumento dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”: “Confermiamo il nostro impegno a evitare una crisi alimentare nel mondo, che può evitare una nuova crisi migratoria da Asia e Africa verso l’Europa e in particolare dalle coste del Mediterraneo verso l’Italia. Faremo di tutto perché questo non succeda, il cibo ucraino è stato già spedito con successo verso 20 Paesi, compresi Etiopia e Yemen dove la situazione è particolarmente grave. Il nostro impegno per garantire la sicurezza alimentare resta forte. Siamo pronti ad aiutare a fermare il nuovo caos sui prezzi in Europa”.
Un partner importante per l’Europa
L’Ucraina, lo ricordiamo, è uno dei più grandi produttori di prodotti agricoli. “Con voi – ha promesso Zelenski – possiamo rafforzare questo ruolo e fare dell’Ucraina un luogo per la produzione di prodotti alimentari accessibili per tutto il mondo. Inoltre, l’Ucraina è la perfetta location per altre produzioni, abbiamo gas, litio, personale qualificato, logistica veloce, accesso ai mercati europei”. La nazione ucraina può, dunque, contribuire alla sicurezza dell’Europa nei prossimi decenni se liberata dalla Russia, ricorda il presidente, che chiude il suo intervento ringraziando l’Italia “per il supporto al Paese, per aver dato accoglienza ai tanti rifugiati, alle aziende italiane, a Draghi per l’impegno personale: “Non lo dimenticheremo mai”.