Mancano gli autisti. Una situazione difficile per molte imprese di trasporti e logistica. Da questa esigenza che si fa anno dopo anno più acuta nasce una idea innovativa. I giovani tra i 18 e i 36 anni non compiuti, purché siano senza lavoro oppure siano titolari del reddito di cittadinanza, possono ottenere fino a 2.500 euro per conseguire le patenti per l’autotrasporto.
Fondi per la formazione
Il bonus è finanziato con il “Programma patenti giovani autisti per l’autotrasporto”.
L’iniziativa mette a disposizione 3,7 milioni di euro per il 2022 e 5,4 milioni di euro dal 2023 fino al 2026. La misura prevede il rimborso, fino all’80% a fondo perduto, dei costi sostenuti per il conseguimento delle patenti di categoria C oppure E, con le relative qualificazioni (CQC, ecc.), obbligatorie per condurre mezzi pesanti adibiti al trasporto di merci o persone. Per le modalità di presentazione della domanda, utile per ottenere il rimborso previsto dal bonus patente, occorrerà attendere il decreto attuativo del Ministero competente.
Le proposte di Federtrasporti
L’annoso problema della carenza di autisti era approdato alla Camera dei Deputati, dove il presidente di Federtrasporti Claudio Villa è stato ascoltato in Commissione Lavoro nel corso di un’audizione su proposte e interventi per promuovere il lavoro di qualità nel settore dell’autotrasporto e della logistica. Villa ha proposto di riconoscere come formazione utile ai fini della CQC – l’abilitazione alla guida professionale – l’avviamento al lavoro condotto da ogni azienda, di ridurre di un anno l’età minima per acquisire le patenti superiori, di creare una corsia preferenziale per far assumere alle aziende di autotrasporto i lavoratori di settori produttivi in crisi e di riconoscere un importante credito di imposta a chi realizzi film o serie TV ambientate nel mondo del trasporto merci. Tante, insomma, le carte messe sul tavolo per affrontare un problema che rischia di aggiungersi agli altri che stanno affliggendo il settore.