Dopo gli appelli delle ultime settimane, caduti nel vuoto, da parte del mondo dei pubblici esercizi e della distribuzione commerciale, che lamentano commissioni sui buoni pasto troppo alte, oggi gli esercizi aderenti a Fipe- Confcommercio, Fida Confesercenti, Federdistribuzione, Coop e Ancd Conad non accetteranno più i buoni pasto. “Le commissioni a carico di noi esercenti sono insostenibili”, scrivono, “Per ogni buono da 8 euro ne incassiamo poco più di 6″.
Oggi la serrata
“Con questa giornata di sospensione del servizio”, sottolineano le Associazioni, “vogliamo sensibilizzare i lavoratori, e più in generale i consumatori, sulle gravissime difficoltà che le nostre imprese vivono
quotidianamente a causa delle elevate commissioni che dobbiamo pagare sui buoni pasto”.
“Parliamo di una vera e propria tassa occulta che supera anche il 20% del valore del buono”, commenta Aldo Mario Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio, che parla di “una protesta che ha l’obiettivo di salvaguardare la funzione del buono pasto perché se si va avanti così sempre meno aziende saranno disposte ad accettarli. Insomma, il buono pasto rischia di essere inutilizzabile”.
Costi sostenibili
Per le Associazioni c’è bisogno di una vera riforma. Quella che renda il sistema economicamente sostenibile anche per le “nostre imprese che in fin dei conti sono quelle che danno il servizio ai lavoratori”. “Ma è altrettanto urgente”, conclude il vice presidente di Fipe, “far sì che la prossima gara Consip da 1,2 miliardi di euro non venga aggiudicata con gli sconti delle precedenti perché saremo noi a pagarli per di più in un momento in cui le imprese sono a rischio per gli insostenibili aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime”.