Risorse esaurite in poche ore per gli incentivi del Ministero dello Sviluppo economico a sostegno dello sviluppo e del consolidamento delle imprese femminili. È l’effetto Click Day, cioè una corsa ad arrivare
prima che penalizza poi la maggior parte delle richieste. Contro questo metodo di schiera là Confartigianato che sottolinea come “l’elevato numero di domande presentate il 19 maggio e il 7 giugno ha istantaneamente prosciugato il plafond di 400 milioni”.
Deluse le aspettative
“Ancora una volta”, sottolinea la Presidente di Donne Impresa Confartigianato Daniela Biolatto, “abbiamo la conferma che la procedura del click day delude le aspettative delle imprenditrici e finisce per creare disparità nelle condizioni di accesso agli incentivi da parte dei potenziali richiedenti”.
Cambiare le procedure
Per la Presidente di Donne Impresa Confartigianato c’è un “forte interesse per le misure di sostegno all’imprenditoria femminile messe in campo dal Ministero dello Sviluppo economico, “impone sia di
prevedere un rifinanziamento del Fondo sia di rivisitare le modalità con le quali erogare le risorse”, “Riteniamo opportuno intervenire in modo strutturale per rendere gli incentivi permanenti almeno per i prossimi 5 anni”, aggiunge la Presidente Biolatto, “anche con una percentuale di aiuto inferiore a quella attuale, e complementari con altre misure di supporto alle imprese femminili”.
Basta con il click day
Secondo la Presidente delle imprenditrici di Confartigianato “lo strumento di una sovvenzione una tantum non è la strada migliore da perseguire. Il sostegno alle imprese guidate da donne non può esaurirsi nello spazio di un click day e non va inteso come un’azione di inclusione sociale, di assistenza e di integrazione al reddito. Deve essere, invece”, conclude Presidente Biolatto, “un pilastro della politica economica del Paese per rendere le donne realmente partecipi del processo di crescita competitiva dell’Italia”.