“La legge sull’equo compenso, così com’è strutturata, potrebbe provocare un ‘effetto tsunami’ sul mondo delle professioni. Come associazione sindacale dei dottori commercialisti, siamo in linea con quanto sostenuto dal senatore Tommaso Nannicini (presidente della Bicamerale sugli Enti di previdenza) e da Stefano Distilli (numero uno della Cassa di previdenza dei dottori commercialisti): con le attuali regole, soprattutto quelle legate all’aspetto sanzionatorio e all’assenza di ogni tutela o esclusiva rispetto alle nostre attività, l’equo compenso rischia di provocare nei prossimi anni una fuga di iscritti dagli ordini professionali e il conseguente crollo della sostenibilità della previdenza ordinistica”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
“Chiediamo che la legge venga opportunamente modificata, magari ascoltando anche il parere del mondo delle professioni, a tutela stessa degli ordini e della previdenza di decine di migliaia di professionisti”, ha aggiunto il leader dell’Ungdcec.