Boccata d’ossigeno per le imprese italiane che investono in beni immateriali e nella formazione del personale. Pubblicato il D.L. n. 50/2022 (c.d. “Decreto Aiuti”) che, nel più ampio programma teso a favorire la ripresa economica del Paese, potenzia, tra le altre, le agevolazioni 4.0 e segnatamente:
- credito d’imposta formazione 4.0;
- credito d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0.
Formazione 4.0.
Riguardo al primo, per le aliquote di cui alla legge n. 160/2019 è previsto un aumento dal 50% al 70% per le piccole imprese e dal 40% al 50% per le medie imprese.
Dunque, lo scenario che si prospetta è il seguente:
- aliquota del 70% (attuale 50%) per le piccole imprese, con credito massimo sempre nella misura di 300.000 euro;
- aliquota del 50% (attuale 40%) per le imprese di medie dimensioni, con credito massimo sempre nella misura di 250.000 euro;
Tuttavia, non tutte le attività possono beneficiare della misura maggiorata, ma solo quelle relative alla formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese ed a condizione che: (i) l’attività formativa sia erogata dai soggetti individuati con decreto del Mise e (ii) l’acquisizione o il consolidamento delle competenze siano certificati.
Per i progetti con avvio successivo alla data di entrata in vigore del Decreto e che non soddisfino le suddette condizioni è prevista una riduzione delle attuali aliquote, rispettivamente, al 40% ed al 35%.
Questo intervento del Governo lascia viva la speranza di una proroga dell’agevolazione al 2023 e agli anni successivi dal momento che, ad oggi, cessa con l’attività formativa svolta nel corso del 2022.
Investimenti in beni immateriali 4.0.
Altra misura contenuta nel Decreto Aiuti concerne il rafforzamento del credito d’imposta per gli investimenti nei c.d. beni immateriali (software, sistemi, system integration ed applicazioni) previsto dalla legge 178/2020.
In particolare, per gli investimenti effettuati nel 2022 ovvero entro il 30 giugno 2023 – purché, entro il 31 dicembre 2022, il relativo ordine sia accettato dal venditore e risulti il pagamento di un acconto in misura pari almeno al 20% – il credito d’imposta è aumentato dal 20% al 50%.