L’economia rallenta, l’inflazione cresce e il ritorno dei consumi ai livelli pre-crisi è rimandato alla fine del 2023. È l’analisi di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. “Bisogna fare di più per ridurre gli impatti del caro-energia e della guerra. Serve un nuovo fondo europeo di resilienza”, esorta presidente di Confcommercio, intervenendo nel corso dei lavori dell’Assemblea di Federalberghi di Parma, nell’ambito dei quali è stato presentato io “Rapporto sulla ristorazione in albergo”.
Meno tasse più sviluppo
“Occorre una politica energetica senza troppi ‘no’ preconcetti e senza eccessi burocratici che rischiano, ad ogni passo, di bloccare decisioni e realizzazioni”, ha aggiunto Sangalli che ricorda il ruolo dei corpi intermedi” di cui la Confcommercio fa parte. “La presenza dei corpi intermedi ha fatto sì che la stravolgente crisi sanitaria, diventata poi profonda crisi economica, non si trasformasse in una crisi sociale senza precedenti”, sottolinea Sangalli, “bisogna fare di più per la crescita, sostenendo lavoro e occupazione sia con interventi di riduzione del cuneo fiscale e contributivo, sia attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali. Il problema della mancata corrispondenza nel mercato del lavoro si sta facendo acuto e stridente nei nostri settori, a partire dall’accoglienza”.
Turismo tra perdite e crisi
Passando a parlare proprio di turismo Sangalli ha sottolineato che “in Italia, tra il 2020 e il 2021, ha perso complessivamente 135 milioni di arrivi, per due terzi di origine estera, e 390 milioni di presenze rispetto al 2019. In pratica, un intero anno di flussi turistici è svanito nel nulla. Oggi si affaccia una timida ripresa, ma la domanda turistica è cambiata, divenendo sempre più ‘volatile’”.
fonte foto: carlosangalli.it