Progetti, idee e aiuti. Tutto quello che serve alle imprese del commercio per affrontare: “sfide straordinarie”, che “richiedono flessibilità delle politiche di bilancio e sostegno degli investimenti”.
La richiesta arriva dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che auspica: “un metodo di lavoro stabile, strutturato e condiviso con le parti sociali”. Un serrare i ranghi di fronte alle difficoltà crescenti
di una economia europea che fa i conti con il conflitto in Ucraina e la possibile crisi energetica con l’embargo del gas russo.
Uno sguardo internazionale
Sangalli parla al Forum Confcommercio dal titolo: “I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000”, in corso quest’anno a Roma, a Villa Miani, dopo due anni di stop forzato. Sul piano economico e
sociale, osserva il presidente di Confcommercio, “il ritorno di un tempo di guerra ha determinato un sostanziale cambiamento di scenario e di prospettive”, con le previsioni del Def che appaiono ora “un po’
ottimistiche” su inflazione e mentre “il potenziale di sviluppo della spesa delle famiglie non si realizzerà pienamente ancora per diversi trimestri”.
Impatto economico e sociale
È dunque evidente per Sangalli che “gli impatti economici e sociali della guerra in Ucraina e del caro energia richiederanno margini di intervento ben più ampi dei circa sei miliardi contenuti nel Def”. Basti
pensare che già ai prezzi attuali nel 2022 “la bolletta energetica delle imprese del terziario di mercato triplicherebbe”, mentre “l’autotrasporto delle merci potrebbe registrare un incremento dei prezzi dei carburanti del 40%”.
La sfida dell’energia
Secondo il presidente di Confcommercio bisogna allora “diversificare e rendere più sicuri i nostri approvvigionamenti, rafforzare la nostra capacità di rigassificazione, rilanciare la produzione nazionale di gas” e “riattivare temporaneamente le centrali a carbone”. Ferme restando “l’impulso all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili”, e “la partecipazione italiana alla ricerca sul nucleare di nuova generazione”.
Fisco da ridurre
A ciò si aggiunge l’esigenza di “una riforma organica della fiscalità energetica, sul versante tanto degli oneri generali di sistema che di Iva e accise”, estendendo poi al metano per autotrazione “l’aliquota Iva
ridotta del 5% già applicata per usi civili ed industriali”, visto che “l’accisa italiana sul gasolio è la più alta d’Europa”.
Crediti d’imposta e accise
Quanto alle misure del Governo a favore di famiglie ed imprese, per Sangalli è importante “l’introduzione di crediti d’imposta anche per le imprese non ‘energivore’ e ‘gasivore’”, mentre l’intervento sulle accise
“andrebbe reso più incisivo e più duraturo”. Scenario e prospettive sono cambiati, insomma, e ciò impone “scelte impegnative e responsabilità condivise”. Per rilanciare occupazione, redditi e consumi, è la ricetta
indicata dal presidente di Confcommercio, “è necessario mettere a terra le riforme e gli investimenti del Pnrr, agire sul cuneo fiscale e contributivo, detassare gli aumenti dei rinnovi contrattuali”.
Sostegno alle imprese
E per sostenere le imprese “bisogna agire sulle moratorie fiscale e creditizie”, adottando nel contempo “un metodo di lavoro stabile, strutturato e condiviso con le parti sociali” perché “la ripresa è tutta da costruire”.