Lo scontro tra Russia e Ucraina e il caro energia pesano sulle tasche degli italiani. A Pasqua su 8 milioni di viaggiatori pronti a partire solo la metà ha confermato la vacanza. Le valutazioni a ribasso sono della Confcommercio che osserva come la crisi si fa più incalzante.
Italiani con il freno a mano
“Peggiora il dato per l’estate: otto su dieci non partiranno o ridurranno durata del soggiorno e spesa”, calcola la Confederazione, “Come purtroppo ampiamente previsto, gli effetti della guerra e il caro energia di stanno facendo sentire sul piano reale dell’economia del nostro Paese”
Gli italiani hanno dovuto per la Confcommercio “tirare il freno a mano” sulle spese soprattutto per il settore della cultura e della filiera turistica, che ancora scontano le conseguenze della pandemia.
Le mancate presenze
Per il turismo, sulla base dei dati Radar SWG e dall’Osservatorio di Confturismo-Confcommercio di marzo, “i circa 60 milioni di arrivi e 160 milioni di presenze in Italia che nel 2021 continuano a mancare all’appello rispetto al 2019”, calcola la Confederazione, “uniti agli oltre 22 milioni in meno di viaggi degli italiani all’estero, confermano la crisi che ancora vive il settore che ha davanti prospettive ancora meno incoraggianti: tra i primi consumi tagliati ci sono, infatti, la ristorazione, le vacanze e la cultura, in cui almeno il 60% degli intervistati dichiara di avere già modificato le proprie abitudini di acquisto”.