venerdì, 15 Novembre, 2024
Attualità

“La Russia contro il mondo e l’Ucraina per tutto il mondo”

Intervista alla linguista Olena Ponomareva sulle cause dell'aggressione russa contro Kiev

“L’Ucraina deve resistere e lo farà sicuramente”. Ce lo dice con quel coraggio, fierezza e determinazione del popolo ucraino, che noi italiani stiamo imparando a conoscere in questi giorni, Olena Ponomareva, docente di linguistica presso l’Università La Sapienza di Roma. Con la voce che a volte si incrina per il dolore e la preoccupazione per il suo popolo e la sua famiglia rimasta là, sente comunque il dovere di far conoscere all’opinione pubblica le ragioni storiche del conflitto.

Professoressa, qual è il progetto di Putin?
Per comprendere meglio le ragioni e gli obiettivi di questo crudele ed efferato conflitto, che non risparmia civili e bambini, bisogna necessariamente tornare alle proteste di Maidan del 2013-2014, una rivoluzione democratica contro l’oligarchia filo-russa messa al governo da Putin. Questo ha provocato in lui una paura vicina al panico, ha temuto che la rivoluzione potesse coinvolgere anche la Russia. In quel momento il nostro popolo stava imponendo un nuovo modello di organizzazione politica: una Ucraina prospera, democratica, europeista, che protesta nelle piazze. Se le proteste fossero dilagate, avrebbero trasformato la Russia in un mondo nuovo in cui non ci sarebbe più stato posto per il Cremlino di Putin e dei suoi oligarchi. Per questo da otto anni tenta di screditare le proteste di Maidan, per lui è importante distruggere l’Ucraina e tutti i suoi abitanti per quello che rappresentano simbolicamente.

Secondo lei l’Ucraina è il suo unico obiettivo?
No, questa è la seconda ragione del conflitto. Si tratta di una contrapposizione geopolitica, di un nuovo contrasto tra la Russia e l’Occidente, però in un contesto differente, caratterizzato da uno scontro tra civiltà, inteso come una competizione generatrice di conflitti tra diversi paradigmi politici e socio culturali. La Russia contrasta l’Occidente puntando sulla vastità del territorio e sul possesso di grande risorse energetiche, che diventano un fattore di potenza nelle relazioni internazionali. Nel 2005 Putin ha affermato che il crollo dell’Unione Sovietica del 1991 è stata la più grande catastrofe del XX secolo, il cardine della sua strategia, dunque, è tornare ad avere il controllo effettivo dello spazio euro-asiatico, ricoperto una volta dall’URSS. In quel momento l’Eurasia geografica, per la prima volta nella storia, ha assunto le dimensioni di un sub continente geo-politico mentre la Russia nei suoi confini attuali non lo è più. Sullo scontro di civiltà lavora da molto tempo anche sul fronte mediatico e dell’informazione. I russi in questo momento appaiono senza un vero spirito critico e una coscienza sociale.

Eppure stanno protestando anche loro per la pace…
Si tratta di poche decine di migliaia di coraggiosi. Protestare è davvero pericoloso, se ti arrestano perdi qualsiasi diritto. Hanno addirittura arrestato due bambine di 7 e 11 anni, perché la famiglia aveva appeso uno striscione al balcone contro la guerra. Ma i russi sono 140 milioni di abitanti.

Gli ucraini continueranno a combattere?
L’80% della popolazione crede nella vittoria. Gli stessi analisti militari occidentali all’inizio del conflitto davano la sconfitta russa al 20% ora al 40%. Le perdite tra i soldati russi si aggirano intorno ai 12.000 uomini, quasi quanti i caduti in 9 anni in Afghanistan. Ci sono molte defezioni, non vogliono combattere perché non sono sufficientemente motivati. Situazione diversa per i mercenari ceceni che Putin mette sempre in campo perché crudeli assassini senza scrupoli, che traggono piacere dall’uccidere persone.

Vi sentite sostenuti dal resto del mondo?
Siamo contentissimi per la solidarietà, l’attenzione e adesso l’accoglienza italiana. Ma stiamo disperatamente chiedendo la no fly zone, è l’unica soluzione per interrompere i bombardamenti. Capiamo i timori della Nato e degli Usa di una terza guerra mondiale, ma non vogliono ammettere che il conflitto è già in corso anche se combattono solo due Paesi. Da noi si dice: “La Russia contro il mondo e l’Ucraina per tutto il mondo”.

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