Il 19 marzo in tutta Italia si terranno le manifestazioni contro l’aumento del costo del carburante. A proclamare lo stop fra 10 giorni è l’Unatras, l’unione delle associazioni nazionali più rappresentative
dell’autotrasporto, in risposta ai mancati segnali del governo sollecitati per contenere gli effetti dovuti agli aumenti di benzina e gasolio e per garantire la prosecuzione delle attività.
Aumenti insostenibili
“Il costante e ormai insostenibile aumento del costo del carburante”, racconta Unatras, “ha determinato una situazione ingestibile per le imprese dell’autotrasporto italiano, che non riescono a farsi riconoscere dalla committenza i maggiori costi dovuti agli stessi aumenti”.
Più conveniente lo stop
“È da diverso tempo che Unatras, responsabilmente, ha lanciato l’allarme sulla pesante situazione delle imprese di autotrasporto”, prosegue la nota dell’Unione trasportatori, “che nel frattempo, autonomamente,
potrebbero nuovamente decidere di fermarsi in maniera spontanea in alcune zone del Paese. Questo perché potrebbero ‘semplicemente’ ritenere più conveniente lasciare i propri mezzi sui piazzali piuttosto che continuare a viaggiare in queste condizioni”.
La corsa dei prezzi
Nel monitoraggio fatto da Unatras i prezzi di benzina e gasolio sono in costante ascesa.
Balzo di 8 centesimi in una settimana per il prezzo della benzina che è costata 1,953 euro al litro in media tra il 28 febbraio e 6 marzo scorso. Schizzato anche il costo del gasolio auto, che ha subito un rincaro di 8 centesimi e si è portato a 1,829 euro al litro rispetto a 1,740 euro della settimana tra il 21 e il 27 febbraio. Aumento di poco più di 15 centesimi per il gasolio da riscaldamento salito a 1.715,92 euro al litro. Unatras chiede perciò un intervento temestivo.
Il Governo intervenga
“Il Governo si era impegnato in tempi brevissimi a fornire le soluzioni più adeguate per consentire alle aziende di fronteggiare l’emergenza”, aggiunge Unatras, “Purtroppo, al di là dello stanziamento degli 80
milioni, che certamente non risolve i problemi della categoria, non ci sono stati apprezzabili passi in avanti”. “La situazione è diventata drammatica”, avverte l’Unione delle associazioni dell’autotrasporto in
Italia, “Continuando a tergiversare, il Governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, nonché la responsabilità di lasciare committenze senza rifornimenti. Le manifestazioni che si terranno il 19 marzo”, spiega Unatras,“rappresentano il primo passo di una vertenza che, se malauguratamente restasse senza risposte, potrebbe sfociare in ulteriori e più incisive iniziative”.