La provocazione lanciata da Beppe Grillo sulla eventualità di togliere il diritto di voto agli anziani ha fatto molto discutere. L’opinione pubblica si è spaccata in due: da una parte coloro che hanno attribuito alle parole del comico la valenza di una battuta (di pessimo gusto, peraltro) e, dall’altra, quanti, invece, hanno condannato senza esitazione la presa di posizione.
Sul punto abbiamo ascoltato il punto di vista del segretario generale della Cisl Pensionati, Ermenegildo Bonfanti che oltre a bacchettare il fondatore del Movimento 5 Stelle ha smontato i contenuti della manovra, sottolineando l’assenza di una visione di prospettiva nel documento economico – finanziario predisposto dal Governo.

Come giudica la battuta di Beppe Grillo sul voto agli anziani?
“Quella di Grillo è la boutade di un comico ma è anche un sintomo di un malessere che c’è nel Paese. Mi fa piacere che una risposta indiretta sia arrivata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale ha detto chiaramente che nel patto intergenerazionale c’è la soluzione ai problemi della società. I giovani senza i vecchi hanno difficoltà e i vecchi senza i giovani altrettanto. Questo è il modo di approcciarsi ai problemi di un Paese civile. Non certo una battuta di pessimo gusto di un comico che, però, mette in circolo un sentire pericoloso…”.
La sua organizzazione come giudica la manovra?
“Già chiamarla manovra, dal mio punto di vista, è un azzardo. Si tratta di qualche briciola distribuita da una parte e dall’altra, senza un senso logico. Mancano del tutto opportunità di occupazione, investimenti, posti di lavoro e risposte ai pensionati”.
Quali sono le vostre rivendicazioni al Governo Conte II?
“Innanzitutto la rivalutazione che, rammento a tutti, non viene attuata da ben diciotto anni. Vogliamo, inoltre, un Fisco equo, dove chi ha di più paga di più e dove i pensionati pagano tasse uguali ai lavoratori e in maniera simmetrica rispetto all’Europa. Vale la pena sottolineare che l’Italia è il Paese nel quale i pensionati pagano più tasse dei lavoratori e dove le tasse sono più alte che negli altri paese europei. Ma c’è di più”.
A cosa si riferisce?
“Sono dieci anni che stiamo combattendo per avere una legge sulla non autosufficienza degna di questo nome. Saremo costretti a raccogliere le firme per portare all’attenzione del Parlamento l’inciviltà di un Paese che non si è dotato di una legge che renda tutti i cittadini uguali di fronte alla non autosufficienza. Oggi vivere bene e meglio dipende da dove siamo nati, ma questo è assolutamente inaccettabile”.