mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Patente di guida. Scattano le nuove regole. Ridotti i quiz. Bocciati dopo tre risposte sbagliate

Nuove regole per l’esame della patente. Sono scattate da lunedì 20 le norme che, pur togliendo un po’ di burocrazia, inaspriscono l’esame per il permesso di guida.

Le difficoltà

Il primo passo della riforma è all’insegna dello sfoltimento del numero dei quiz della prova di teoria, il test passerà da un numero di 40 domande a soli 30 quesiti. Quindi l’esame dei quiz diminuirà del 25%. Sarà anche tagliato il tempo di consegna del test, ridotto di 10 minuti, passerà da 30 a 20 minuti. Il punto critico sono gli errori che si possono fare. Le risposte sbagliate per conseguire la patente di categoria A e B, possono essere al massimo 3, (prima la bocciatura scattava dopo quattro risposte errate).

La riforma

A dare il via libera, accelerando i tempi di applicazione della nuova normativa, è stato il ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili, riguarderà la procedura burocratica. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale c’è stata lo scorso 9 dicembre, la Direzione Generale della Motorizzazione ha stabilito l’entrata in vigore in lunedì 20. Le novità riguardano tutte le patenti A e B che permettono la guida di motocicli, moto e automobili (comprese quelle utilizzabili dai 16 anni in su). Non cambiano le modalità di esecuzione della prova. L’esame resta informatizzata ed è confermato il metodo casuale di estrazione delle proposizioni per la composizione della scheda da sottoporre a chi sostiene l’esame.

Le domande

I candidati dovranno rispondere vero o falso alle varie domande. I dati dicono che il quiz di teoria, è superato dal 70,2% dei candidati. Secondo le statistiche nel 2020 l’esame ha avuto esito positivo per 424.752 cittadini che hanno ottenuto la patente B, un numero pari all’87,8%.

La classifica

Tra le regioni italiane, la percentuale più alta di bocciati alla teoria si registra nel Lazio (36,3%), seguito da Liguria (31,1%) e Campania (31%). Il dato migliora leggermente in Emilia Romagna (27%) e Veneto (27,6%).

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