Il ruolo delle imprese per la ripresa? Confindustria non ha dubbi: “È stato ed è, semplicemente eccezionale”. A dirlo è Giovanni Brugnoli, vice Presidente di Confindustria per il Capitale umano, in occasione di Job Orienta e degli Its Pop Days.
“Non possiamo però permetterci passi falsi: per questo, oggi, istruzione e mondo del lavoro devono abbattere tutti gli steccati”, sottolinea, “Il governo Draghi, anche grazie alla spinta del Pnrr, ha la possibilità,
storica vista l’ampia maggioranza che lo sostiene, di disegnare una strategia di lungo respiro sull’education. Penso a politiche che abbiamo un orizzonte temporale al 2050, come hanno già fatto paesi come Stati uniti e Cina. Dobbiamo uscire, una volta per tutte, dalla logica degli interventi dettati solo dalle esigenze del momento”.
Formazione e lavoro
Per Brugnoli bisogna puntare su tre leve, “orientamento, Its, lauree Stem, con un’alleanza stabile tra aziende e formazione, per aggredire il mismatch e offrire opportunità ai nostri giovani”. “Le aziende”,
prosegue il vice presidente di Confindustria, “negli ultimi anni hanno acquisito sul campo un ruolo sempre più significativo, e direi insostituibile, sull’orientamento. In molte scuole è ormai passata l’idea che le imprese hanno un know-how che possono trasferire alle nuove generazioni affinché possano fare delle scelte consapevoli per il loro futuro”.
Priorità agli Istituti tecnici
“Stiamo puntando molto”, fa presente Giovanni Brugnoli, “sugli Istituti tecnici superiori, che rappresentano il fiore all’occhiello, la punta più avanzata dell’eccellenza della nostra istruzione tecnica terziaria.
È un sistema che va strutturato e reso stabile, ma ci sta dando molte soddisfazioni a livello proprio di competenze. Servono almeno 83mila diplomati Its ogni anno per soddisfare la domanda di tecnici delle
imprese. Ma ne abbiamo solo 5mila di diplomati ogni anno. Un gap enorme che va colmato proprio con l’orientamento.”