La speranza per milioni di cittadini e che il Parlamento decida per una nuova proroga che faccia slittare i pagamenti ad anno nuovo. Da oggi ci saranno solo 5 giorni di tolleranza.Dopo, per quanti non in regola con i versamenti di bollette, rottamazioni e acconti, scatteranno sanzioni con lo stop ai benefici e sconti ottenuti.
La data simbolo era il 30 del mese
A fine novembre milioni di cittadini avrebbero dovuto affrontare la bellezza di 62 adempimenti fiscali. Un max carico di versamenti con in più la trasmissione delle dichiarazioni dei redditi, e le incognite che
gravano sulla testa dei morosi che dopo quasi di anni di aggiustamenti, rinvii e riformulazione dei debiti, si trovano impelagati in conti, versamenti e rischio di nuove possibili multe.
Pagamenti e incognite
Esaminando con ordine gli obblighi fiscali, a fine novembre dopo i rinvii e i decreti anti crisi del Governo del 2020 e 2021, si sono concentrate tutte le rate non pagate della pace fiscale: 8 della rottamazione Ter, (2020 e 2021), e altre 4 del saldo e stralcio. Stesso discorso per le imprese chiamate a versare allo Stato l’Irap non pagata nel 2020; eppoi i lavoratori autonomi che hanno beneficiato della moratoria degli avvisi bonari. Complessivamente il 30 novembre sono scaduti oltre il 77% degli adempimenti. Tra cui i versamenti di tasse e imposta, gli acconti di Irpef, Ires e Irap e il pagamento dell’imposta di bollo in unica soluzione sulle fatture elettroniche messe nel terzo trimestre. Pagare tutto sarà ancora difficile per milioni di cittadini e imprese per le disponibilità finanziarie ridotte per effetto della crisi pandemica.
Il Parlamento decide
Un filo di speranza per milioni di cittadini arriva dal dibattito parlamentare. Oggi si saprà se le persone in debito con l’Agenzia delle entrate e riscossione potranno avere ancora delle settimane per
sistemare i debiti. La possibilità di diluire ancora i pagamenti delle cartelle è stata chiesta da tutte le forze di maggioranza con una lunga serie di emendamenti al decreto fiscale collegato alla manovra in discussione al Senato. Se il Parlamento deciderà per una proroga poi toccherà al Governo indicare il nuovo percorso di dei pagamenti.
Nuovi rinvii, il Governo frena
Sulle cartelle esattoriali, sul debito che si è accumulato nel magazzino dell’Agenzia “800 miliardi” – come stima prudenziale – per lo più crediti inesigibili, da tempo si è avviato un dibattito politico.
Pensare a maxi sanatorie o altri slittamenti da dare, è uno scoglio difficilmente superabile perché il Governo per ora è intenzionato a dare solo minime proroghe temporali.
Concessioni di pochi giorni, ad esempio, fino al 9 dicembre, data che può allungarsi di qualche altro giorno, ma comunque non superare la metà del mese. Più gli altri 5 giorni che l’Agenzia concede per evitare ulteriori sanzioni o, peggio, far decadere i benefici e gli sconti concessi. Per il Governo la partita deve essere chiusa entro dicembre, al massimo per le imprese in ritardo con i versamenti Irap, la data potrà slittare al 31 gennaio 2022.