Green Pass, si fa strada un nuovo metodo, preso da quello che andrà in vigore in Austria e in Germania. Si tratta del passaporto verde di certificazione nella versione green pass 2G. Il modello su cui si inizia a ragionare in Italia è duplice: solo per vaccinati (geimpft) o guariti (genesen). Quindi un passaporto verde doppio e che dovrà essere obbligatorio. Dividendo chi ha fatto il vaccino e chi invece non è vaccinato. E in questo ultimo caso non varrà il tampone.
Il nuovo Green Pass
L’idea che dovrebbe sulla carta ridurre i contagi viene messa in conto per cercare di escludere l’ultima possibilità che hanno i non vaccinati di muoversi, perché il doppio Green Pass solo per vaccinati o guariti, escluderebbe il tampone negativo. La procedura solleverà dubbi e polemiche in quanto il popolo dei tamponi sarà contrario ad una decisione che di fatto imporrà la vaccinazione obbligatoria se si vorrà ancora mantenere una vita sociale e lavorativa.
I nuovi scenari
La soluzione doppio Green Pass in Italia si inserirebbe nelle discussioni sulle regole da adottare in caso di eventuali passaggi di regioni in zona arancione o zona rossa.
Ma si tratta di ipotesi. A destare preoccupazione è la possibilità di una quarta ondata e quindi di un rafforzamento delle regole anche sul Green Pass.
Il pugno duro
Una soluzione auspicata dal presidente di Confindustria Bonomi, mentre il sottosegretario Costa apre ad estenderlo “alle categorie a contatto col pubblico”. Un’ipotesi che chiede di considerare anche il presidente dell’Iss Locatelli per forze di polizia, impiegati pubblici e professori. Inoltre, c’è l’idea di ridurre a 5 mesi l’intervallo per la terza dose.
“La strada è un super Green pass responsabile e condiviso, per non far pagare a tutti l’egoismo di alcuni”, afferma il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. “Se gli indicatori ospedalieri dovessero peggiorare, penso sia il caso di rafforzare il Green pass escludendo i non vaccinati da alcune attività sociali”.