Passato in silenzio ma il disegno di legge delega in materia di disabilità, se attuato, sarà un grande aiuto ai singoli cittadini e di sostegno alle famiglie. Per la disabilità, inoltre, ci saranno i fondi del Piano nazionale di Ripresa, che consentiranno iniziative e l’attuazione di programmi di inclusione e lavoro.
Al centro la persona
“Poniamo le basi per una svolta in campo normativo a favore delle persone con disabilità”, sottolinea il ministro per le Disabilità, Erika Stefani, “la riforma che intendiamo promuovere pone al centro la persona con le sue esigenze, le sue relazioni, i suoi desiderata: si realizza così l’obiettivo del progetto di vita personalizzato e partecipato, fondamentale richiesta del mondo associativo ed essenza della convenzione Onu”.
Riforma che darà garanzie
Numerosi gli ambiti di intervento del Piano di riforma. Come la definizione della condizione di disabilità, riassetto e semplificazione della normativa di settore; l’accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base, unificando tutti gli accertamenti l’invalidità civile: la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’handicap, anche ai fini scolastici. In più ci sarà un progetto personalizzato e vita indipendente; la riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità. E l’istituzione di un Garante nazionale delle disabilità.
Più servizi e strutture
La riforma prevede, inoltre, il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali necessari. Il Governo è delegato a prevedere, procedimenti più snelli ed efficienti di riesame e di rivalutazione delle condizioni di disabilità che “tutelino pienamente i diritti del cittadino e di chi lo rappresenta”.
“Infine l’istituzione del Garante nazionale delle disabilità”, si legge nella nota di presentazione della legge delega, “dovrà occuparsi di raccogliere le istanze e fornire assistenza alle persone con disabilità
che subiscono violazioni dei propri diritti. Il Garante dovrà formulare raccomandazioni e pareri alle amministrazioni interessate sulle segnalazioni raccolte, anche in relazione a specifiche situazioni e nei
confronti di singoli enti. Promuovere campagne di sensibilizzazione e di comunicazione per una cultura del rispetto dei diritti delle persone”.