sabato, 22 Febbraio, 2025
Attualità

La decisione di Bruxelles. Assicurazioni auto e moto, si paga sempre anche se i veicoli sono fermi. Salvi per ora bici e monopattini elettrici

Monopattini e bici elettriche per ora salvi, stangata invece sulle RdC di auto e moto. Così Bruxelles ha ribaltato le aspettative su un tema delicato che riguarda milioni di cittadini. È arrivato inaspettata la decisione di far pagare comunque l’assicurazione, che non potrà essere nemmeno più sospesa, a tutti i veicoli. Anche se non si utilizzano e sono fermi in garage. Mentre è lasciata ai singoli Stati la scelta sulle assicurazioni per biciclette e monopattini elettrici.

Si paga sempre

L’assicurazione quindi andrà pagata pure nel caso che auto e moto siano inutilizzate. Cioè fermi e non fanno chilometri e quindi non sono esposti a rischi assicurativi e danni. Per non far apparire la norma troppo vessatoria Bruxelles ha deciso che possono, tuttavia, essere esclusi dalla Rc i pezzi di ‘rottami’ mezzi privi di ruote e motore, quindi impossibilitati a circolare. Altra nota negativa per molti automobilisti e motociclisti è quella che non è più possibile sospendere l’assicurazione per i periodi di fermo e di inutilizzo.

Micro mobilità in salvo

Per monopattini, bici a pedalata assistita, invece, Bruxelles rinvia la decisione di assicurazione a discrezione dei singoli Stati membri. Per l’Italia si prevede una stretta anche per questi mezzi che d’altronde possono rappresentare o subire danni anche gravi.

Non vanno invece assicurati né i mezzi elettrici che non rientrano nella definizione di veicolo (monopattini, hoverboard, segway, monowheel e simili), né quelli che vi rientrano ma non sono mossi esclusivamente da una forza meccanica (come le biciclette elettriche, che di base si muovono grazie alla pedalata fisica). Il tutto a condizione che la velocità massima raggiunta col motore elettrico deve comunque essere contenuta entro i 25 km/h.

I tempi per la stretta

Le nuove regole, che modificano la direttiva 2009/103, non andranno in vigore subito. Dopo l’adozione formale da parte del Consiglio Europeo e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, i Paesi Ue avranno due anni di tempo per il recepimento.

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