venerdì, 22 Novembre, 2024
Economia

Agricoltura e tecnologia: eccellenze italiane, un settore in grande crescita

E’ stato il padrone di casa, Mario Serpillo, Presidente Nazionale dell’Unione Coltivatori Italiani ad aprire i lavori della tavola rotonda, che si è tenuta mercoledì 20 Ottobre in via in Lucina, alla presenza dell’ Onorevole Massimiliano De Toma, X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati;  del Presidente dell’ARSIAL-Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, Mario Ciarla; del Presidente IV Commissione Bilancio Regione Lazio, Fabio Refrigeri; del Dott. Agronomo Antonio Stea; del Prof. dell’Università degli Studi Federico II, Luigi Scognamiglio; del Docente e Chef Pluridecorato Gennaro Giuseppe Ferraro e della giornalista Angelica Bianco, moderatrice dell’evento.
“Il futuro dell’agricoltura e del Made in Italy è ancora da scrivere; i fatti accaduti negli ultimi due anni ci costringono ad individuare una strategia nuova e ciò costituisce anche l’opportunità di formulare un piano di sviluppo dell’agroalimentare capace, finalmente e necessariamente, di prevedere un modello più evoluto di Made in Italy, basato sulla ecosostenibilità, sulla cultura e sul rispetto dei nostri interessi…..l’Italia – incalza Serpillo – deve alzare il livello qualitativo della propria rappresentatività nelle sedi internazionali…. Siamo il Paese della dieta mediterranea riconosciuta patrimonio dell’umanità, siamo il primo produttore mondiale di vino ed il terzo di olio extravergine. Ma non siamo rispettati come dovremmo!”
Concorda anche il Presidente Ciarla, che durante il suo intervento ha parlato di scelte coraggiose, di transizione ecologica e della possibilità di lavorare insieme agli operatori e ai produttori per l’utilizzo dei 220 miliardi di euro in arrivo per un’Agricoltura 4.0.
“Il Made in Italy dà fastidio – chiosa l’On. De Toma – perché è un brand meraviglioso”. Bisogna contrastare la contraffazione, tracciare i nostri prodotti e tutelare il confine italiano affinché venga istituito un Dipartimento ed il brand non sia solo nome, ma Riconoscimento.”
“È cambiato il mondo con il covid, ma nei momenti complessi si possono fare le rivoluzioni che di solito necessitano di tempi infiniti mentre ora, qui, potremmo avere tempi brevi – conclude Refrigeri- … bisogna difendere il nostro prodotto, il cibo deve diventare un elemento straordinario di qualità inteso come gusto, qualità del vivere e della salute. La politica deve fare un ragionamento, lo deve raccontare e ci deve mettere le risorse.”
E poi si è parlato di PAC (Politica Agricola Comune), di salvaguardia di natura e biodiversità, di PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), di cultura alimentare da diffondere nelle scuole, di robot e macchine sempre più sofisticati e tecnologici, che via via andranno ad integrare e migliorare il lavoro manuale. Proprio mentre in questi giorni, a Bologna, ha riaperto, dopo la chiusura imposta dalla pandemia, il Salone delle Macchine Agricole – EIMA. L’Italia è tra i Paesi leader nel mondo del settore con un incremento, quest’ anno, del 22% e un fatturato di 14 miliardi di euro. 1500 aziende che impiegano 100.000 operatori: anche questo è Made in Italy!
Siamo romantici e abituati ad associare all’Agricoltura il sole, il sudore e la fatica del lavoro manuale, ma le cose cambiano e i droni che raccolgono il polline non sono fantascienza ma prossimo futuro!
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