Continua la ripresa economica del Paese con tassi di crescita superiori alle previsioni di primavera dell’1,5%. Draghi è ottimista e punta tutto sullo sviluppo anche per contenere il debito.
Tradizionalmente la Nota di assestamento di bilancio (Na.Def.) non contiene grossi cambiamenti rispetto allo stesso Def, ma non è il caso di quest’anno per effetto del tasso di crescita del Prodotto Interno Lordo nazionale di molto superiore rispetto alle previsioni della scorsa primavera. È passato, infatti, dal 4,5% previsto al 6% e si prevede un ulteriore incremento di un 2% abbondante già da questo trimestre, un recupero di quasi due terzi sulle perdite dello scorso anno. Le ragioni sono molteplici: il buon andamento economico, un export molto dinamico, gli effetti delle politiche di sostegno, una maggiore fiducia nel Paese da parte delle imprese e delle famiglie e il miglioramento del quadro sanitario.
Per mantenere credibilità necessario continuare a crescere
Rendere questa crescita strutturale resta la sfida, con misure che promuovano una economia, equa e solidale – ha sottolineato più volte Draghi parlando di Legge di Bilancio – attraverso investimenti, politiche sociali e forse alleggerimenti fiscali. Una quasi promessa che il Premier lascia intravedere ma per la quale bisognerà aspettare la Riforma del Fisco dei prossimi mesi. Ma tutto è possibile – avverte – solo se si raggiungeranno i traguardi prefissati, altrimenti si rischia di perdere quella credibilità riconquistata dall’Italia tra gli investitori esteri. Un messaggio che sembrerebbe rivolto alla politica: “Tutto quello che viene fatto per tenere su la crescita – è stato il suo commento – è coerente con la discesa del debito e quello che non risponde a equità, sostenibilità e crescita non va bene”.
Politiche espansive fino al 2024
In flessione anche il debito pubblico, che, in rapporto al PIL, scende dal 155,6% a 153,5, con tassi di interesse e spread più bassi rispetto agli anni precedenti. Il deficit si attesta al 9,5%, con un punto di Pil in più, circa 19 Miliardi di euro, da spendere tra il 2022 e il 2024. Una riprova, ha fatto notare Draghi, di come l’economia vada sostenuta da una politica di espansione che dovrà accompagnarci fino almeno al 2024, con investimenti pubblici e privati e grazie al buon uso del PNRR. Per quest’ultimo prevista già in settimana, infatti, la prima cabina di regia.
Nuove norme sulla sicurezza sul lavoro e nessuna tassa sulla prima casa
Espresso il cordoglio e la vicinanza del Governo alle famiglie delle tante vittime sul lavoro di questi ultimi giorni, un fenomeno che sta cominciando ad acquistare le carattestiche di una strage, ha detto Draghi. Annunciate iniziative a breve con provvedimenti immediati ma anche un piano organico in tema di sicurezza da concordare con sindacati e imprese. Un accenno anche alla Riforma del Catasto, che non si tradurrà assolutamente in un asprimento delle tasse sulla prima casa, ma esclusivamente in una operazione di trasparenza e di adeguamento delle modalità di calcolo delle stime catastali.