Approvato all’unanimità il nuovo Decreto-legge su estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 a tutti i lavoratori, pubblici e privati. Usato il “modello scuola” per raggiungere quanto prima la soglia di sicurezza sanitaria nazionale con 44 milioni di vaccinati. Sospensione dello stipendio e sanzioni a chi elude ma no a licenziamenti e demansionamenti. Richiamo a una corretta informazione per convincere tutti a vaccinarsi.
Discusse prima con sindacati, Regioni, Anci e Upi e uscite sostanzialmente confermate dalla Cabina di Regia tra il Premier Mario Draghi e i capidelegazione della maggioranza, le nuove misure sul green pass – obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati, a partire dal 15 ottobre – hanno ottenuto il via libera ufficiale anche dal Consiglio dei Ministri. Sospensione dal lavoro e dallo stipendio al quinto giorno di assenza per mancanza di certificato verde, considerata ingiustificata, e sanzioni disciplinari e multe dai 600 ai 1.500 euro a chi omette i controlli. In entrambi casi, divieto di licenziamento da parte dei datori di lavoro. Ammesso anche il tampone, con validità di 48 ore sia per gli antigenici che i molecolari, anche se per quest’ultimi si sta studiando se prolungarla alle 72 ore. Tampone gratuito per chi non può vaccinarsi a causa di patologie ostative e per le quali sarà istituito un fondo ad hoc dal Ministero della Salute. Prezzo calmierato per tutti gli altri, 8 euro per i minorenni, 15 per gli adulti.
Obbligo esteso a tutti i luoghi di lavoro dove si possono applicare i controlli
L’obbligo del certificato verde riguarderà anche colf, badanti, partite iva, magistrati, avvocati, procuratori dello Stato e componenti delle commissioni tributarie, ad esclusione degli organi elettivi e costituzionali. Il criterio base usato è di renderlo obbligatorio in tutti i luoghi in cui si possono attuare i controlli. È la soluzione trovata dall’Esecutivo per accelerare ulteriormente la campagna vaccinale senza arrivare all’obbligo vaccinale. Il commissario Figliuolo si dice convinto che così saremmo presto vicini alla “immunità sociale” e che, continuando con le circa 250.000 vaccinazione al giorno, entro la metà di ottobre, si potrebbe raggiungere l’81,7% della popolazione vaccinata. Secondo i dati del governo, il nuovo obbligo riguarderebbe in totale circa 18 milioni di lavoratori, ma dei quali 13,9 milioni hanno già il Green pass e solo 4,1 milioni quelli ancora sprovvisti. Il Decreto prevede anche che non si debba più aspettare 15 giorni dalla prima dose del vaccino per poter ricevere il certificato verde. Il documento sarà, infatti, disponibile da subito dopo la somministrazione.
Unanimità tra i ministri
Il ministro Speranza ha ricordato che alla base di un obbligo così esteso c’è l’auspicio da parte del Governo di poter rendere i luoghi dove le persone si aggregano ancora più sicuri e, secondo l’andamento della curva epidemiologica, abolire quanto prima le restrizioni. Dello stesso avviso la ministra Gelmini, per la quale la sicurezza nei luoghi del lavoro è una tutela delle attività economiche e produttive, aspettando che si possano riallentare presto le misure sulla base del prossimo confronto con il Cts. Anche per il ministro Brunetta le decisioni prese concordemente servono a riaprire le città, le attività economiche, i servizi ai cittadini e per avere più crescita e normalità.