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L’Is-K e l’internazionale del terrore islamista

lunedì, 30 Agosto 2021
2 minuti di lettura

Si rischia un’escalation di attacchi terroristici in Afghanistan Non c’è solo il profilo politico e militare. C’è un errore sulla strategia preventiva: E la mancanza di un reale controllo del territorio e della conoscenza della fazione locale di Isis.

Gli attentati all’aeroporto di Kabul mostrano che l’Is-K, parte integrante dell’ISIS nell’Asia centrale, è una delle principali minacce alla sicurezza in Afghanistan e nel mondo.

Is-K e i Talebani sono da tempo in conflitto tra loro Un abisso ideologico separa i due gruppi militanti. Mentre l’IS-K appartiene al movimento salafita dell’Islam, i Talebani aderiscono alla scuola Deobandi,  emersa in India nel 1867.

Il loro scopo era quello di indottrinare la gioventù musulmana con una visione austera, rigida e incontaminata dell’Islam. Nel suo cuore, l’Islam Deobandi era un movimento anticoloniale progettato per rivitalizzare l’Islam.

EMIRATO AFGANO VS. CALIFFATO IN ASIA MERIDIONALE
Mentre i Talebani sembrano contenti, almeno per ora, di un Emirato per sé stessi all’interno dell’Afghanistan, il gruppo del cosiddetto Stato islamico in Afghanistan e Pakistan si sforza di stabilire un Califfato in tutta l’Asia meridionale e centrale e ha anche abbracciato l’appello dello Stato islamico per un jihad mondiale contro non musulmani.

Per l’Is-K, Talebani non sono abbastanza rigidi nell’applicazione della Shari’ah: sono apostati e cattivi musulmani a causa del loro negoziato con gli Stati Uniti.

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, l’Is-K ha tra i 500 e 1.500 combattenti in Afghanistan e ha rafforzato le sue posizioni dentro e intorno la capitale, Kabul, dove effettua la maggior parte dei suoi attacchi.  Conta anche su un afflusso di combattenti dalla Siria, dall’Iraq e da altre zone di conflitto..

La Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA) ha contato 77 attacchi di combattenti dell’IS-K già solo nei primi quattro mesi dell’anno 2021.

IL CONTROLLO DEL TERRITORIO
Il Khorasan, dove essa nasce l’Is-K è una regione che formava la Provincia nord-orientale dei Grande Iran,comprendeva gli attuali territori dell’Iran nord orientale, parti dell’Afghanistan e parti meridionali dell’Asia centrale.

L’ Is-K è emersa, originariamente, in Pakistan come gruppo studentesco armato appartenente all’organizzazione ombrello “Tehrik-i-Taliban Pakistan”. Temendo la persecuzione in patria, sono fuggiti oltre il confine, in Afghanistan e hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico e all’allora capo dell’ISIS Al-Baghdadi ucciso nella primavera del 2015.

Essa ha ufficialmente assorbito i terroristi nella propria rete e ha annunciato la sua espansione in Asia centrale come Is-K. All’epoca, l’Is era all’apice del suo potere in Iraq e in Siria ed era in grado di fornire supporto finanziario e personale alla sua propaggine in Afghanistan. Da allora, quel supporto si è in gran parte prosciugato. Ma secondo l’Onu la leadership dell’Is in Siria e Iraq, che da allora è diventata clandestina, mantiene ancora contatti con l’Is-K.

Di queste brevi considerazioni bisogna tener conto quando si approccia la questione afgana.

La conoscenza “mimetica” del territorio e la presenza radicata (o meglio, “non sradicata”) dei terroristi è il loro vero valore aggiunto, ma anche un punto debole, se viene considerato come arma tattica di prevenzione.

* Ranieri Razzante, Direttore Crstitaly.org

Ranieri Razzante*

Dottore commercialista e Revisore dei conti, Avvocato in Roma.
Consigliere per la Cybersecurity del Sottosegretario alla Difesa.
Docente di “Intermediazione finanziaria e Legislazione antiriciclaggio” nell’Università di Bologna (sede di Forlì), e di “Diritto dell’Economia” presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Docente titolare altresì di “Legislazione antiriciclaggio e antiterrorismo” presso gli Istituti di Istruzione delle Forze dell’ Ordine.
È stato Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia.
Fondatore e Presidente dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio (AIRA). Dirige il “Centro di Ricerca sulla Sicurezza ed il Terrorismo” (CRST) in Roma.
Opinionista TgCom 24 e Rai su tematiche legate alla Sicurezza e alla Geopolitica.
Direttore delle riviste “Diritto penale della globalizzazione” e “Antiriciclaggio & Compliance”.

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