Così l’unica soluzione è aprire le porte e le migliori offerte professionali a cittadini esteri che vogliono trovare una occasione di lavoro.
Il trasporto delle merci è un’emergenza nazionale dal momento che l’ottanta per cento delle merci lungo la penisola viaggiano su gomma. Logistica e trasporti sono quindi un punto di riferimento strategico per la crescita, non può esserci una ripresa se le imprese del settore non riescono a trovare autisti.
Subito, nei calcoli di Anita trasporti servirebbero almeno 5mila autisti, numero che sale a 17mila se si calcola la messa in opera dei progetti previsti dal Piano di ripresa. La situazione, come se non bastasse, diverrà drammatica nei prossimi anni. Bisognerà fare i conti con l’invecchiamento degli autisti che saranno prossimi alla pensione. Criticità che non potranno essere colmate nel breve tempo. Il problema dell’autotrasporto rischia di innescare una spirale negativa che avrà un impatto notevole su ogni filiera produttiva.
D’altronde rinunciare a fare l’autista appare scontato di fronte ai ritardi e problemi di una rete viaria che in Italia è da ammodernare se non da rifare. Come non vedere, ad esempio, l’aumento dei tempi di attesa al carico e scarico, gli incolonnamenti lungo le autostrade, causati dai cantieri, e i tempi di consegna al contrario sempre più stretti.
Poi c’è stato il paradosso, per dire come anche chi governa non ha ben chiari i problemi, “Inizialmente”, ricorda presidente di Anita Thomas Baumgartner, “il trasporto merci è stato escluso dal decreto flussi. Poi è stato ammesso, ma assieme ad altri settori, tipo edilizia e alberghiero. Tuttavia, il contingente per la logistica è stato subito esaurito dagli altri settori. Noi chiediamo una quota riservata esclusivamente per i conducenti di mezzi pesanti”. Per l’Associazione di Confindustria bisogna agire con progetti concreti come la richiesta d’inserire una quota dedicata agli autisti nel decreto flussi, per favorire il reclutamento di immigrati tra le imprese dell’autotrasporto. “Su questo punto”, ricorda Baumgartner, “Anita attende risposte positive da parte del governo”. Così come per “il rafforzamento delle politiche attive del lavoro”, propone il presidente di Anita, “e l’avvio di un’azione per qualificare lavoratori, anche disoccupati o coinvolti in situazioni di crisi aziendali, che potrebbero essere collocati nel settore del trasporto merci”