Modeste variazioni che comunque impensieriscono gli analisti di Confindustria perché c’è il sospetto che il rallentamento sia frutto degli effetti della diffusione della variante Delta come possibile ostacolo alla ripartenza e alle attività produttive per la componentistica. Il calo della produzione, scrive Confindustria, è legato “sia a un maggiore ricorso alle scorte di magazzino, necessario per soddisfare l’afflusso di ordini, sia ad alcune strozzature dell’offerta lungo la filiera produttiva internazionale dovute alla scarsità di alcune componenti e materie prime”.
La scarsità di materie prime è oggi più di un campanello di allarme. Molte filiere produttive sono in affanno e altre addirittura ferme. Ci sono notizie di blocchi delle catene globali di forniture, e ritardi in diversi settori come automotive, elettronica, macchinari, edilizia. Si arriva al paradosso che le connesse aumentano mentre scendono le capacità produttive.
Quello che maggiormente preoccupa sono le notizie della pandemia. Il riaccendersi dei contagi in America, in Cina, le difficoltà in Russia e India ad arginare l’epidemia. In Italia l’andamento positivo della campagna vaccinale ha permesso ottime performance di crescita in primavera ed inizio estate, tuttavia oggi per il Centro studi di Confindustria avverte che sulla strada del rilancio c’è il “ritorno dell’incertezza”. Dubbi legati alla diffusione della variante Delta. Gli analisti di viale dell’Astronomia non fanno misteri e indicano nella progressione della variate del Covid 19 l’elemento che “rischia di diventare il principale ostacolo alla ripresa in corso”.
Ottimismo e incertezze Gli imprenditori confortati dagli ultimi dati restano ottimisti. Così come il ritorno di fiducia dei consumatori. A riflettere su ciò che accadrà è il Centro studi di Confindustria che ricorda come la risalita del virus inizia a “intaccare le attese di medio periodo”. “Gli indicatori congiunturali relativi al terzo trimestre”, fanno osservare, “continuano a segnalare una dinamica positiva dell’attività nell’industria, con ordini in aumento spece nella componente interna, e attese di produzione favorevoli”, scrive il Csc, “non è escluso che nei mesi estivi si osservi un rallentamento rispetto alla dinamica registrata in primavera”. Non solo le possibili sorprese negative non mancheranno, “non è escluso”, commentano gli analisti di Confindustria, “che in agosto si osservi un primo contraccolpo sulla fiducia di imprese e famiglie”.