In modo lieve in un caldo e luminoso pomeriggio d’estate Raffaella Carrà ci ha lasciato. La mitica Raffaella, che è riuscita ad entusiasmare l’Italia, a influenzare stili di vita e il modo di intendere l’intrattenimento televisivo con straordinaria passione, impegno e intelligenza.
Tra le tantissime testimonianze di cordoglio e di affetto ai suoi cari, il ricordo tratteggiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, racchiude il sentimento popolare tributato alla Carrà da intere generazioni in Italia e all’estero.
“Volto televisivo per eccellenza ha trasmesso – con la sua bravura e la sua simpatia – un messaggio di eleganza, gentilezza e ottimismo”, scrive il capo dello Stato.
Nella lunga e straordinaria carriera di Raffaella ci sono numerose stagioni di successo ma ci piace ricordare
in particolare quella parte di lei come artista così originale da rompere gli schemi, quel dare nuova visione ai costumi e alla vita quotidiana. Era il 1971 quando irruppe nella televisione, – c’era il governo di Centrosinistra con il presidente Colombo – con un ballo e una canzone che scandalizzò e magnetizzò l’Italia. Il “Tuca tuca”, ritmo e movenze sexy che apparivano trasgressive per le regole della televisione pubblica di allora. Si potrebbe dire che la politica con tutte le sue formule, i suoi leader, le interminabili crisi, le stagioni gloriose e ingloriose, non è più riuscita ad essere nella vita, nelle idee e nelle passioni dei cittadini, mentre lei Raffaella è rimasta sempre nel cuore e nei sentimenti degli italiani. In lei c’era quel desiderio di un Paese migliore, più popolare e attento alle esigenze di tutti.
In queste ore sono state dette tante cose liete e belle in suo ricordo. Non ci sarebbe da aggiungere nulla, se non il nostro affetto personale, e quel grazie in ricordo di una artista, di una donna, di una persona che è riuscita a colmare quel divario tra una star e i semplici cittadini.
Raffaella era nota per la sua schiettezza e sincerità che la contraddistinguevano. Icona in molti contesti sociali non aveva paura di esprimere la sua opinione, spesso rivoluzionaria e all’avanguardia. Una ventata di allegria e verità di cui sentiremo molto la mancanza. Grazie ancora Raffaella.