La transizione ecologica coinvolge anche le banche. I rischi che derivano da uno sviluppo non attento alla sostenibilità e ai cambiamenti climatici possono avere effetti negativi anche sulla solidità dei singoli intermediari e sulla stabilità del sistema finanziario.
Possono interferire anche con i canali di trasmissione della politica monetaria e compromettere la stabilità dei prezzi nonché riflettersi sulla solidità patrimoniale della Banca d’Italia, da cui dipende la sua autonomia da condizionamenti politici o amministrativi. Per questo Bankitalia ha presentato ufficialmente la sua ‘Carta degli Investimenti Sostenibili’.
Obiettivo: ridurre l’intensità carbonica del portafoglio azionario
“L’Agenzia internazionale dell’energia stima che, per conseguire l’obiettivo del dimezzamento delle emissioni entro il 2030, gli investimenti in energie pulite dovranno triplicare, raggiungendo i 4.000 miliardi di dollari l’anno a livello globale – ha dichiarato il vice dg della Banca d’Italia, Paolo Angelini, illustrando l’iniziativa -. Gli operatori della finanza sono indispensabili per realizzare questa rapida trasformazione, in quanto consentono di allocare le risorse necessarie sui progetti per la transizione climatica, in particolare quelli destinati all’innovazione tecnologica e alle infrastrutture”. La ‘Carta degli Investimenti Sostenibili, dunque, è un documento con il quale viene confermato l’impegno dell’istituto a favore di un sistema economico attento all’ambiente, all’inclusione sociale, ai principi etici e al buon governo delle imprese. Una strategia già avviata dalla Banca Centrale dal 2019 e che, ad oggi, ha ridotto l’intensità carbonica del suo portafoglio azionario del 30%. Le minori emissioni riferite al portafoglio corrispondono a quelle di una città di 210.000 abitanti
Un sostegno alle imprese attente all’ambiente, all’inclusione sociale e al buon governo
In pratica, nelle proprie scelte la Banca d’Italia privilegerà gli investimenti che presentano il miglior profilo Esg. Inoltre, Bankitalia si impegna ad elaborare e rendere pubbliche informazioni e analisi sulla finanza sostenibile, a comunicare con regolarità i risultati raggiunti nella gestione dei propri investimenti, gli effetti per la società e l’ambiente e a contribuire alla diffusione della cultura della finanza sostenibile nel sistema finanziario e tra i cittadini. Con Esg (Environmental, Social and Governance) si indicano i tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento e dalla cui analisi si può dedurre il modo in cui le aziende operano nella società e di come ciò influisce sulle loro performance attuali e future. Le imprese che godranno di maggiori sostegni sono quelle attente all’utilizzo responsabile delle risorse naturali e agli effetti sugli ecosistemi; mantengono adeguate condizioni di sicurezza, salute, giustizia, parità e inclusione; generano reddito e lavoro nel rispetto di principi etici e delle migliori pratiche di governo societario.