“In un Soffio d’Amore”: la Farricelli racconta l’Italia che cambia attraverso la voce potente delle donne

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Annamaria Farricelli: donna sensibile, poetessa raffinata, nonché’ Autrice nota e pluripremiata. Al recente testo poetico ABYSSUM (Cuscino di Stelle edizioni) ha appena affiancato, pubblicato per i tipi di We Edizioni, la sua ultima fatica letteraria: “IN UN SOFFIO DÁMORE”. La Farricelli è riconosciuta per il suo contributo alla letteratura e alla poesia. La sua opera è caratterizzata da un profondo esame dell’anima e delle emozioni, spesso affrontando temi di rinascita e di speranza attraverso un linguaggio semplice, ma mai banale. Le sue “creature” sono raccolte in sillogi, antologie, racconti, romanzi. “In un soffio d’amore” è un romanzo che potremmo definire a metà tra il saggio ed il racconto; un libro che abbraccia passato, presente e futuro, e che contiene lo stile poetico e coinvolgente di una scrittrice che sta sempre più conquistando lettori ed affezionati del linguaggio del cuore. Ogni pagina è un invito a riflettere sul valore della famiglia, della solidarietà e dei sentimenti in un mondo – quello in cui viviamo – che è in continua evoluzione; traccia una storia generazionale e socio-antropologica, concentrandosi in particolare sulle esperienze della “Classe 1900” e delle successive “Nuove Generazioni” in Italia. Il focus del libro è sulla regione napoletana e il borgo di Scanzano. La storia narrata è profondamente radicata nelle vicende della famiglia Di Maio, attraversando gli orrori delle due guerre mondiali e i cambiamenti del dopoguerra, analizzando il contrasto tra i valori di resilienza dei Baby Boomers e il disagio e la dipendenza dalla tecnologia delle più recenti Generazioni.

Le donne hanno un ruolo molto importante nel suo ultimo libro. In quale modo?

“In un Soffio d’Amore” le donne rivestono una funzione centrale e profonda, rappresentando il cuore emotivo e spirituale della narrazione. Sono custodi della memoria, della sensibilità e dell’amore, capaci di trasformare il dolore in forza interiore. Le protagoniste femminili affrontano sfide personali e familiari con coraggio e caparbietà, diventando simbolo di rinascita e di speranza. La loro voce è intensa, poetica e autentica, capace di toccare temi universali come la maternità, l’identità e il sacrificio. Questo mio libro celebra la forza silenziosa delle donne, la loro capacità di amare nonostante le ferite. Il loro ruolo è fondamentale: non sono solo personaggi, ma vere e proprie guide emotive per il lettore.

L’evoluzione delle generazioni italiane contemporanee è definita da marcati contrasti culturali ed economici che tracciano un percorso storico dal dopoguerra dominato dalla miseria e dalla solidarietà, fino all’era digitale caratterizzata dall’incertezza e dall’individualismo. Come possiamo riassumere in sintesi questo percorso che lei ha tratteggiato nel libro?

“In un Soffio d’Amore” l’evoluzione delle generazioni italiane contemporanee è rappresentata attraverso uno sguardo intimo e poetico che intreccia vicende familiari e cambiamenti sociali. Il racconto attraversa epoche storiche, partendo dalle guerre mondiali e dal dopoguerra, periodi segnati da povertà materiale, ma anche da una profonda solidarietà tra le persone. In questa fase, la famiglia rappresenta il nucleo fondamentale, dove i valori di sacrificio, condivisione e amore costituiscono le basi della vita quotidiana. Con il passare del tempo, si assiste ad un graduale cambiamento: l’Italia si modernizza, arrivano il benessere economico, il consumismo e nuove possibilità, ma, insieme a questi, anche nuove fratture. Le generazioni successive vivono in un contesto sempre più individualista, dove la tecnologia e la velocità della vita sembrano allontanare le persone anziché unirle. I legami familiari si fanno più fragili e i giovani appaiono spesso spaesati, alla ricerca di una identità in un mondo incerto. Cerco di mettere in luce questo contrasto generazionale attraverso personaggi che incarnano i valori del passato e altri che ne vivono la trasformazione. Tuttavia, al centro del racconto rimane il costante bisogno d’amore, come filo invisibile che unisce le epoche. “In un Soffio d’Amore” diventa così un viaggio nella memoria e nell’anima dell’Italia, dove il passato insegna e il presente interroga, ma entrambi trovano senso nel sentimento che lega le generazioni.

Soffermiamoci sui Baby Boomers, i nati dal 1946 ed il 1960, di cui lei parla nel libro: che cosa hanno ereditato dai loro genitori ed in cosa si distaccano?

I Baby Boomers rappresentano una generazione ponte tra il mondo tradizionale dei loro genitori e la modernità incalzante del dopoguerra. Dai genitori, reduci di guerra o segnati dalle privazioni del conflitto, hanno ereditato valori forti come il senso del dovere, la famiglia come nucleo imprescindibile, la religiosità e il rispetto per le autorità. Tuttavia, si distaccano da questi modelli cercando nuove forme di libertà individuali. Cresciuti in un’epoca di ricostruzione economica e sviluppo industriale, hanno accesso all’istruzione e al benessere, e iniziano a mettere in discussione le rigide gerarchie familiari e sociali. Nel romanzo, questo scarto si riflette nei piccoli gesti quotidiani: nei sogni di emancipazione femminile, nell’adozione di nuovi linguaggi emotivi, nella musica e nella moda. La generazione dei boomers esplora l’amore con meno tabù, pur portandosi dietro le insicurezze di un’educazione ancora conservatrice. Ho cercato di raccontare con delicatezza questa tensione tra passato e futuro, facendo emergere la complessità di un’identità generazionale in cerca di sé.

La generazione X ha segnato una forte rottura culturale, è insofferente e rifiuta i valori e le abitudini dei Boomers. Si assiste a uno spostamento verso stili di vita più individualisti, e si manifesta cinismo e scetticismo come risposta alle sfide della vita. Quali sono i fenomeni esteriori che la caratterizzano maggiormente?

La generazione X, che comprende i nati dalla fine del 1960 al 1980, mostra insofferenza verso le istituzioni tradizionali: disillusione verso la politica, il matrimonio, la religione. Si analizza il diffondersi del divorzio, l’instabilità lavorativa e la nascita del precariato esistenziale, che si riflette in uno stile di vita più individualista e mobile. Si moltiplicano le convivenze, si valorizzano esperienze soggettive, e prende piede una cultura del dubbio e dell’ironia. I protagonisti di questa generazione sembrano in costante ricerca di senso, spesso disillusi, ma anche più liberi. Nel testo ho cercato di sottolineare questo disagio con sensibilità, mostrando come la rottura con il passato sia anche terreno fertile per nuove possibilità espressive. 

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