venerdì, 20 Giugno, 2025
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Cultura

Con il Pride tornano alla ribalta gli “eroi” della comunità LGBTQIA+

Dal 1969, dopo i moti di Stonewall, giugno è il mese delle celebrazioni della comunità LGBTQIA+ che ricorda i moti contro l'odio e le discriminazioni. Molte sono le figure che hanno combattuto per la libertà, diventando delle vere e proprie icone, perché capaci di rompere gli schemi imposti dalla società. Tra le più famose: Freddie Mercury, Harvey Milk, Lady Gaga e Raffaella Carrà

Nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 la polizia fece irruzione allo Stonewall Inn, un bar gay nel Greenwich Village a New York. Da quel momento cominciarono le proteste, che oggi conosciamo come i “moti di Stonewall”, considerati simbolicamente il momento della nascita del movimento di liberazione LGBTQIA+ e motivo per cui giugno è diventato il mese del Pride.

Se ora le persone sono un po’ più libere di vivere accettando completamente il proprio orientamento sessuale o identità di genere è grazie a tutti coloro che hanno combattuto duramente contro l’odio, le discriminazioni e i pregiudizi. Tra loro troviamo figure politiche, storiche e celebrità dello star sistem, che, grazie alla propria notorietà e coraggio, sono diventate dei modelli da emulare per tutti i giovani e meno giovani venuti dopo. Ma troviamo anche persone al di fuori della comunità LGBTQIA+, che, in nome delle libertà personali e dei diritti civili, sanciti dalla nostra Costituzione, hanno ugualmente e convintamente portato avanti un messaggio di inclusione.

I personaggi storici, icone della comunità

Quando si parla di figure importanti per la storia della comunità e del movimento non si può non parlare di Harvey Milk, primo consigliere comunale di San Francisco apertamente gay. La sua elezione nel 1977 ha segnato una svolta storica, sebbene la sua carriera sia durata troppo poco. Nel 1978, infatti, fu ucciso con cinque colpi di pistola, insieme al sindaco democratico della città, George Moscone. Per i diritti della comunità, Milk si dedicò all’approvazione di una legge contro le discriminazioni – che venne definita dal New York Times come “la più severa e completa legge contro le discriminazioni” -, ma si oppose anche duramente alla “Briggs Initiative”, promosse da John Briggs con lo scopo di permettere il licenziamento degli insegnanti omosessuali. Sulla storia di Milk, nel 2008, è uscito il bellissimo film omonimo di Gus Van Sant, interpretato da Sean Penn, che per la sua interpretazione vinse addirittura l’Oscar.

Le star del cinema, della musica e dell’arte

Pescando, invece, nello mondo dello spettacolo, indiscussi simboli per il mondo queer sono Freddie Mercury, George Michael, Elton John, Lady Gaga e Raffaella Carrà. Personalità passate alla storia per aver contribuito a lanciare un messaggio di inclusione, libertà, rottura degli schemi imposti da una società costruita sull’omologazione, dove “diversi” diviene sinonimo di “strani” se non addirittura “sbagliati”. Fortunatamente, però, la galleria delle celebrità è lunga: Laverne Cox, attrice transgender che ha interpretato il ruolo di Sophia Burset in “Orange is the new black”, prima attrice trans nominata agli Emmy Awards; il pittore Keith Haring, che non solo dichiarò pubblicamente la propria omosessualità, ma si impegnò anche nelle iniziative di Act Up, organizzazione internazionale legata ai malati di Aids; il fotografo Robert Mapplethorpe, capace di raccontare attraverso le foto il rapporto con il proprio orientamento sessuale. Solo per fare degli esempi.

Film e serie tv cult

Gli attivisti del mondo LGBTQIA+ e i sostenitori delle libertà individuali, però, non si ispirano esclusivamente a personaggi reali, ma anche a film che hanno segnato l’immaginario collettivo. Non si possono non citare “Priscilla – La regina del deserto” di Stephan Elliott, “I segreti di Brokeback Mountain” di Ang Lee, “Philadelphia” di Jonathan Demme e “Moonlight” di Barry Jenkins.

Più ancora dei film, sono le serie tv che hanno dato modo di esplorare approfonditamente tematiche queer. Basti pensare alla figura di Willow Rosenberg in “Buffy L’ammazzavampiri” e alla sua relazione con Tara, una delle prime rappresentazioni di relazioni significative e durature tra due donne. “Queer as Folk” (2000-2005) è un’altra serie tv, che esplora, senza freni e mezzi termini, diversi tipi di relazioni LGBTQIA+. Ma le due serie tv fondamentali per le generazioni più giovani sono Glee (2009-2015) e Heartstopper (ancora in produzione): entrambi hanno saputo raccontare la difficoltà dei giovani durante la crescita e la scoperta del proprio orientamento e identità di genere, attraverso un linguaggio semplice, divertente e allo stesso tempo profondo, alla portata di tutti.

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