La Federazione nazionale degli Ordini dei biologi (Fnob) denuncia nuove penalizzazioni per i dirigenti delle categorie sanitarie “non mediche” nella Manovra economica 2026. “Ancora una volta biologi, farmacisti, chimici, fisici e psicologi vengono messi in secondo piano rispetto ai medici, nonostante ricoprano incarichi e responsabilità analoghi“, denuncia in una nota il presidente della Fnob, Vincenzo D’Anna. Secondo il rappresentante dei biologi italiani, il provvedimento “crea una ingiustificata disparità” negli aumenti dell’indennità di specificità: “per i medici si prevede un incremento oltre sei volte superiore rispetto a quello dei dirigenti sanitari, e più di tre volte rispetto a quello degli infermieri“. La Federazione segnala inoltre altre differenze ritenute inaccettabili, come la “disparità nelle borse di studio per gli specializzandi e nel trattamento economico orario per i biologi ambulatoriali interni“. “La legge non riconosce adeguatamente i nove anni di formazione, il ruolo dirigenziale e le competenze previste per i biologi – sbotta D’Anna –. È una discriminazione che non possiamo accettare“. La Fnob contesta anche l’esclusione dei dirigenti sanitari dalle prestazioni aggiuntive, che invece restano consentite ai medici e al personale tecnico-sanitario. “All’interno degli stessi team, con pari responsabilità, alcuni possono svolgere attività extra mentre i dirigenti no. Un controsenso, visto che proprio il dirigente è il responsabile ultimo della prestazione erogata“, sottolinea il presidente. “Si tratta di errori gravi – conclude – che auspichiamo vengano corretti durante l’esame parlamentare della manovra”.



