giovedì, 19 Dicembre, 2024
Salute

Dimmi a che ora mangi la sera… e ti dirò quanto pesi

Uno studio recentemente presentato al congresso nazionale della Società italiana di nutrizione umana, tenutosi a Firenze, ha messo in luce come il cronotipo, ovvero le preferenze individuali di sonno e veglia durante il giorno, possa influenzare le abitudini alimentari e il rischio cardiometabolico. La ricerca, condotta da Sofia Lotti e dal suo team presso l’Università di Firenze, ha coinvolto un campione di 51 persone sovrappeso e obese, reclutate presso l’unità di nutrizione clinica dell’Aou Careggi di Firenze nel periodo tra marzo e aprile 2023.

Il campione era composto per il 71% da donne e per il 29% da uomini, con un’età media di 50,3 anni. Dai risultati dello studio è emerso che il 26% dei partecipanti ha un cronotipo serotino, preferendo restare sveglio fino a tardi e risultando più attivo nella seconda parte della giornata, mentre il 74% è di tipo mattutino, svegliandosi presto la mattina e presentando una maggiore attività nella prima parte della giornata. Analizzando le abitudini alimentari dei partecipanti si è osservato che i soggetti con cronotipo serotino consumano un maggior numero di calorie giornaliere rispetto ai mattutini e la distribuzione calorica dei pasti differisce a seconda delle preferenze circadiane, con i serotini che seguono una dieta significativamente più ricca di carboidrati e grassi. Questo è dovuto principalmente al loro più elevato consumo di bevande zuccherate, cibi fast food e dolci.

I risultati dello studio hanno anche evidenziato che i soggetti con cronotipo serotino tendono a consumare i pasti a orari tardivi, con una qualità dietetica inferiore e un maggiore apporto di calorie totali giornaliere, grassi e carboidrati. Inoltre, i partecipanti serotini hanno riportato livelli ematici più bassi di acido folico e vitamina B12 rispetto ai mattutini. Nonostante non siano emerse differenze significative per quanto riguarda la composizione corporea tra i diversi cronotipi, i risultati dello studio suggeriscono che i soggetti “nottambuli” presentano peggiori abitudini alimentari rispetto a quelli mattutini. Questo può avere implicazioni significative per la salute cardiometabolica, considerando che una dieta ricca di grassi, carboidrati e zuccheri è associata a un aumento del rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari. È importante sottolineare che lo studio si è concentrato esclusivamente su un campione di persone sovrappeso e obese e i risultati potrebbero non essere generalizzabili a tutta la popolazione. Tuttavia, fornisce una base interessante per ulteriori ricerche sull’interazione tra il cronotipo e le abitudini alimentari e potrebbe essere utile per sviluppare strategie di intervento personalizzate per la gestione del peso e la promozione di una dieta equilibrata.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Malattie ultra-rare, pochi casi in Italia

Angelica Bianco

Malattie oncologiche. Brusaferro (Iss): “Nuovo studio sui tumori, ora si può battere la malattia”. Ricerca europea: i dati di guarigioni su 32 tipi di tumore

Maurizio Piccinino

Ristorazione: il settore alla ricerca di 140mila figure professionali

Marco Santarelli

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.